Mater A Clivis Imperat «Carmina Occulta» [2023]

Mater A Clivis Imperat «Carmina Occulta» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
Wolverine »

Recensione Pubblicata il:
27.11.2024

Band:
Mater A Clivis Imperat

Titolo:
Carmina Occulta

Nazione:
Italia

Formazione:
- Isabella :: voce principale;
- Simon Feretro :: chitarra, voce
- Walter Garau :: basso fretless;
- Elisa Montaldo: voci, cori, pianoforte, strumenti etnici;
- Vittorio Sabelli :: clarinetto, clarinetto basso;
- Alessio Saglia :: organo, Hammond, Moog e tastiere;
- Natalija Brancovic :: organo, pianoforte, violino;
- Ventrenero :: batteria;
- Elisa Di Marte :: soprano;
- Nequam: voce narrante;
- The Nun: cori femminili;

Genere:
Occult Prog

Durata:
1h 9' 16"

Formato:
CD

Data di Uscita:
31.10.2023

Etichetta:
Black Widow Records

Distribuzione:
---

Agenzia di Promozione:
Mazzarella Press Office

Recensione

Per gli amanti di sonorità cimiteriali, narrazioni tipiche di scenari lugubri di matrice dark, horror prog ’70 che ricordano da un lato le atmosfere sinistre di Goblin e di realtà più moderne tra cui Jacula e Antonius Rex, c’è il nuovo, secondo disco dei Mater A Clivis Imperat intitolato “Carmina Occulta”, dove ben diciannove tracce vedono la collaborazione di un gruppo di musicisti pronti a portare il proprio contributo ad un progetto magico ed occulto ricco di misticismo e poesia. Nel corso dell’ascolto di questo ambizioso progetto ci si raffronta con un po’ di tutto dark, psichedelic, ed folk rock all’interno dei quali non mancano mai voci corali volte a rendere ancor più magnetico e misterioso il progetto ideato dallo stesso Samael Von Martin: non a caso, come ben si evince dalla line up, vi sono polistrumentisti capaci di miticizzare in maniera dotta e accattivante un contesto musicale che va ben oltre il comune generando mistero, horror e alchimia. Rispetto al debutto Atrox Lucus, il nuovo lavoro rappresenta in sostanza la sua prosecuzione ma probabilmente con l’ulteriore apporto dato dalla capacità di inserire anche tematiche legate alla musica antica resa con l’utilizzo di strumenti semplici ed etnici capace di evocare un rock primitivo rivisitato in chiave moderna che mai si allontana dal mistero e dalla vena di oscurità che lo delinea e caratterizza. Inquietanti gli scenari e le ambientazioni generate dal synth e dal piano da cui sembra emergere ogni volta un velo di nebbia che confonde e crea panico senza sapere dove si andrà a finire; il dolce clean tutto al femminile, spesso narrante passaggi in latino si presenta in modalità angelica ma sempre in perenne tensione con quello che potrebbe inaspettatamente accadere dietro l’angolo o tra gli alberi di un immaginario bosco avvolti da fumo e nebbia. E’ un po’ questo che genera nell’immaginazione di chi scrive queste righe il contenuto di “Carmina Occulta”, un disco dal sapore inquietante, misterioso e unico nel suo genere.