Membrance «Revenant» [2015]

Membrance «Revenant» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
19.01.2016

 

Visualizzazioni:
2148

 

Band:
Membrance
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Titolo:
Revenant

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Davide Lazzarini :: Voice, Bass;
- Samantha Zammattio :: Guitars;
- Pietro Battiston :: Guitars;
- Emma Collelli :: Drums;

 

Genere:
Death Metal

 

Durata:
20' 52"

 

Formato:
EP

 

Data di Uscita:
30.12.2015

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

A poco più di sette mesi dalla recensione del Demo prodotto dai giovanissimi veneziani Membrance, ci ritroviamo questa volta a recensire il loro primo Ep intitolato “Revenant” dove la band rispetto al Demo predetto non delude più di tanto le premesse con cui si era fatta conoscere. L’Ep, un sette tracce comprensivo di una cover dei Bloodbath, si presenta con un sound che nella sua andatura mai esasperata offre tutti quegli spunti essenziali che rendono questo lavoro apprezzabile nei contenuti. I riff sprigionati dalla chitarra lasciano un risultato interessante così come anche le rimiche che si alternano tra momenti più accelerati ad altri meno, oltre ad offrire contesti ritmici basati su andature più hard rock come nel caso di “The Devil’s Dance”. Il sound dà comunque quell’impressione di risultare sudicio ma allo stesso tempo è efficace. Dopo un intro dal tenore horror “Return From The Underword”, primo brano dell’Ep è “ Endless Torture” dai contenuti aggressivi e dalle andature che non osano più di tanto risultando correttamente impostate su un riff di chitarra dall’apertura non troppo aggressiva; buona per tutto l’Ep la parte vocale che si presenta in un growls intenso talvolta mutante in scream. “Acid Satanism” è strutturata in maniera accelerata, riff corposo e numerose variazioni ritmiche correttamente eseguite. E’ poi la volta di “The Devil’s Dance” una sorta di ballata proposta in hard rock più che death metal che ci viene ricordato grazie dalla intensa prova vocale. Il successivo “Rotten Memories” è una sorta di intermezzo gutturale urlato appoggiato negli ultimi momenti da una piccola andatura ma non troppo significativo. “Witches’ Sabbath” sonorità ed andature old school death metal un po’ quasi a ricordarci i Six Feet Under; conclude l’Ep la cover dei Blodbath “Buried by the Dead” eseguita in maniera più che dignitosa da questa giovanissima band. L’Ep rappresenta una discreta prova per questi giovani che non fanno affatto annoiare e non risultano mai piatti o scontati; nel corso del tempo, grazie alla propria grinta, sapranno comunque ulteriormente maturare anche sotto un maggiore profilo stilistico stupendoci nuovamente.

Track by Track
  1. Return From The Underword 70
  2. Endless Torture 65
  3. Acid Satanism 65
  4. The Devil’s Dance 70
  5. Rotten Memories S.V.
  6. Witches’ Sabbath 70
  7. Buried by the Dead 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 65
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 65
Giudizio Finale
68

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 19.01.2016. Articolo letto 2148 volte.

 

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