Misleading Days «Kintsugi» [2023]

Misleading Days «Kintsugi» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
03.09.2024

 

Visualizzazioni:
168

 

Band:
Misleading Days
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Titolo:
Kintsugi

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Alessandro Lenaro :: All concept;
- Luca Imerito :: bass;
- Ruben Di Viggiano :: drums;

 

Genere:
Instrumental Prog Metal

 

Durata:
27' 0"

 

Formato:
EP

 

Data di Uscita:
20.10.2023

 

Etichetta:
Ænima Recordings
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
The Metallist PR
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Recensione

Questo dei Misleading Days, è un progetto strumentale prog/djent fondamentalmente solista, in uscita oggi con l’Ep “Kintsugi” le cui sette tracce traggono ispirazione dalla cultura giapponese il cui titolo ha come scopo quello di dare importanza alle ferite subite conseguentemente alla rottura di un vaso Bonsai, ritenuto quasi sacro per la cultura nipponica che, ricomposto, similarmente diventa come le ferite di un uomo che guariscono con le cure e conseguentemente l’esperienza fa ricavare insegnamenti utili per il futuro. Le tracce, i cui contenuti possono lontanamente somigliare a qualche passaggio dei Meshuggah più sdolcinati, rendono la mezz’ora scarsa di ascolto abbastanza piacevole tenuto conto che l’intero lavoro è strumentale. L’autore nel corso delle registrazioni studio ha ricorso all’operato di altri due strumentisti di livello il cui apporto offre un apporto ancor più diretto e dinamico. Il disco si incentra non tanto sul Djent ma su partiture abbastanza moderate che, nelle loro incessanti melodie, offrono scenari riflessivi mai banali. I brani più divertenti ricadono nell’opener “Hedgehog Spine” diretto e dinamico dove si intersecano distorti, riff e melodie; altra buona prova ricade poi nel più moderato “ In Our end”, una specie di viaggio in noi stessi che rivela per i passaggi moderati e privi di distorti scenari unici; altra buona prova è “37”, un brano dinamico forse tra i più prog dell’Ep, ricco di variazioni ritmiche dall’inaspettata forza; “If I Could” ricorda un po’ come sopra si accennava, i Meshuggah di “Destroy, Erase, Improve”, nei momenti semi acustici più sperimentali e psichedelici; chiude la prova “Silver Head Mantis”, dove un incredibile gioco di chitarra con una ritmica evolutiva di sottofondo consacrano la buona riuscita di questo debutto versione Ep che non facilmente dimenticheremo per l’estro e la buona fantasia insita in sé.

Track by Track
  1. Hedgehog Spine 75
  2. Colourful Memories 70
  3. My New World 70
  4. In Our End 75
  5. 37 80
  6. If I Could 80
  7. Silver Head mantis 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
74

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 03.09.2024. Articolo letto 168 volte.

 

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