Moonlight Haze «Animus» [2022]

Moonlight Haze ŤAnimusť | MetalWave.it Recensioni Autore:
reira »

 

Recensione Pubblicata il:
25.02.2022

 

Visualizzazioni:
843

 

Band:
Moonlight Haze
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Titolo:
Animus

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Chiara Tricarico – voce
Giulio Capone – batteria e tastiera
Marco Falanga – chitarra
Alberto Melinato – chitarra
Alessandro Jacobi – basso

 

Genere:
Symphonic Power Metal

 

Durata:
43' 0"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
18.03.2022

 

Etichetta:
Scarlet Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

A distanza di circa due anni, ritornano il 18 marzo i Moonlight Haze con una nuova opera, la terza dopo l’esordio De Rerum Natura e Lunaris, rispettivamente datati 2019 e 2020.
Con la fortuna di poterlo ascoltare in anticipo, ci addentriamo in Animus con grandi aspettative.

Una partenza carica quella affidata a The nothing, brano con molta personalità che si rispecchia perfettamente nel metal sinfonico scandinavo con cori e la voce di Chiara messa in evidenza nella sua versatilità; It’s insane ha un sentore un pò alla Within Temptation, il ritornello è decisamente catchy e non a caso è uno dei singoli di lancio del nuovo album, tuttavia non il pezzo che preferisco.
Con Kintsugi ritroviamo la band al meglio: chitarre che sferzano la delicatezza impressa dalla cantante, un mood etereo, colmo di speranza e dolcezza che comunque non perde la sua energia.
La perla arriva con Animus: qui Chiara sperimenta nuove interpretazioni (a voi scoprire il tutto), la musica è accattivante, il chorus è imponente ed epico senza sfociare in esagerazioni, insomma, il risultato è notevole.
Attraverso The thief and the moon torniamo un pò alle origini della band: un sinfonico delicato con un forte accento sull’aspetto melodico rinforzato sapientemente da chitarra e batteria che, tuttavia, non risultano mai troppo cariche.
Altro brano orecchiabile, Midnight haze, ha una bella dinamica in cui possiamo trovare momenti pacati con una piacevole apertura nel ritornello, il quale si presenta accattivante;
anche Tonight è, seppur non particolarmente complessa a livello tecnico, interessante e ben studiata per rimanere impressa sin dal primo ascolto e affascinarci.
Never say never trasmette all’ascoltatore una sorta di energia positiva dalla quale attingere nei momenti di sconforto: carica nel modo giusto, esercita quel potere che solo la musica sa donare, o almeno questa è la mia percezione.
Ciò persiste anche nell’ascolto della diretta We’ll be free, intensa e un pò più veloce rispetto alle altre songs, si capisce da subito il suo potenziale sul palco e non vediamo l’ora di vederla e ascoltarla senza alcun filtro.
Cambio di scena con A ritual of fire, traccia più vicina al classic metal, quasi old school se non fosse per la voce di Chiara: ritmo serrato e una ventata leggera di epic.
Nelle note di Horror thunder troviamo la degna e coinvolgente conclusione che ci lascia un pò di malinconia e tanta voglia di premere nuovamente il tasto “play”, sia su uno stereo che su un pc, insomma.
Eccoci al momento di tirare le somme di quanto detto e ascoltato sino ad ora.
Prima di tutto, è chiaro che i Moonlight Haze stanno maturando: nonostante siano musicisti con alle spalle già svariate esperienze nel settore, attualmente stanno crescendo come band e stanno sviluppando la loro personalità attraverso un percorso che prende spunto da altri nomi, ma lo fa solo come punto di partenza e non di avanzamento. Sarebbe troppo facile e riduttivo per il loro indiscutibile talento.
Questo nuovo disco, sviluppato anche abbastanza velocemente, è ricco di idee al passo con i tempi, ma ammicca con piacere al sound che caratterizza il metal sinfonico di quindici anni fa senza risultare ripetitivo o banale.
Sin dal primo minuto, anche nei momenti più “spinti”, i Moonlight Haze si mantengono sobri ed eleganti, deliziosamente tecnici, ma anche istintivi ed energici. Il loro punto di forza sta soprattutto nella positività che riescono a donare incondizionatamente, senza dover per forza spingere su chitarroni o doppia cassa, anzi, forse è proprio questo che apprezzo di loro.
In questo senso, Animus è un album ricco: riflessivo, a tratti anche intimo, ma più di tutto energico e spronante, sembra voler dire “non c’è tempo per autocommiserarti, rialzati e datti da fare che la vita ti sta aspettando!”.
Vi consiglio quindi di non perdervi questa uscita perché questi ragazzi lasciano il segno.

Track by Track
  1. The Nothing 80
  2. It’s Insane 70
  3. Kintsugi 80
  4. Animus 85
  5. The Thief and the Moon 85
  6. Midnight Haze 80
  7. Tonight 85
  8. Never Say Never 80
  9. We’ll Be Free 80
  10. A Ritual of Fire 80
  11. Horror & Thunder 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
80

 

Recensione di reira pubblicata il 25.02.2022. Articolo letto 843 volte.

 

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