Mortal Form «Taste The Blood» [2008]
Mortal Form
Titolo:
Taste The Blood
Nazione:
Olanda
Formazione:
Rogier :: vocals
Oscar :: Bass
Bastiaan :: Drums
Vincent :: Guitar
Teun :: Guitar, Vocals
Genere:
Durata:
43' 19"
Formato:
2008
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
A maggior ragione, sapendo che la band in questione suona da ben dieci anni, ci si poteva aspettare molto di più. Un debutto così mi avrebbe fatto drizzare le orecchie, per la generale scorrevolezza delle composizioni, la valida esecuzione, l'ottima produzione, ma per una band così rodata, sono requisiti basilari. Più che mai, infatti, mi sembra che i Mortal Form, oggi al secondo album, ma dopo alcune demo ed uno split a partire dal 1999, siano interessati a mantenere lo status di gregari del death metal europeo; riff presi dalla storia più altisonante della Svezia degli anni '90, incastrati su ritmiche sempre controllate e quantomeno usuali per il genere. Non si può denigrare completamente il lavoro della band, sebbene questo giudizio si appoggi solamente al buon arrangiamento, non certo alla capacità di creare qualcosa di nuovo.
A paragone, vengono in mente i Fleshcrawl, come loro anche i Mortal Form si adagiano su soluzioni veramente sorpassate, anche se questo non è il punto centrale, il vero dilemma sta nell'eccessiva rintracciabilità della provenienza dei lavori.
Del resto sull'opinione ci si divide in due: chi ricerca qualcosa di nuovo e chi invece cerca un certo tipo di suono; loro, canonici come pochi altri hanno scelto di seguire questa strada con un amore dichiarato verso il death metal svedese che chiama in causa le solite deviazioni melodiche a base di metal classico e thrash. Analizzando il lavoro da questo punto di vista non si può che complimentarsi per i risultati: le tracce sono davvero ben costruite e coinvolgenti, non si può non sbattere la testa a destra e a manca, tanto più che il gruppo punta molto sull'aspetto groove delle composizioni. Ottime le parti di chitarra, soprattutto quando divagano. Non si può in fin dei conti passare sopra alcuni mirabili passaggi che spiccano non di rado, come ad esempio nella traccia meglio caratterizzata dell'intero album: Blashemer.
Track by Track
- The Uprising 65
- From Ape To Christ 60
- Besiege 65
- Construction of Deconstruction 65
- Territorial 65
- King of Gauls 70
- Blasphemer 75
- Guts In The Gutter 70
- Taste The Blood 70
- Screwed 60
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 80
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 55
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
68Recensione di June pubblicata il --. Articolo letto 1394 volte.
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