Nacom «Crawling Human Souls» [2012]
Nacom
Titolo:
Crawling Human Souls
Nazione:
Italia
Formazione:
Leonardo Corinaldesi :: Vocals
Lorenzo Marcelloni :: Guitar
Cristiano Mazzarini :: Guitar
Giusy Bettei :: Bass
Pietro Bucari :: Keys
Alessandro Recchia :: Drums
Genere:
Durata:
47' 59"
Formato:
CD
2012
Etichetta:
Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione
Il nome “Nacom” non mi suonava di certo nuovo poiché recensii io stesso “My Tomb” quattro anni fa e rimasi entusiasta, oltre che dalla grande qualità della musica presentata dai nostri, proprio dalla collaborazione con lo scrittore Elvezio Sciallis accreditato naturalmente nel breve disco presentato al tempo.
Gli anni passano e con il tempo anche le attitudini musicali. C’è chi non trova la forza di continuare e chi si dedica a tutt’altro; i Nacom invece ritornano più forti che mai e con un album di tutto rispetto per altro, full-length nel quale si evince la totale maturità ormai raggiunta e ogni loro composizione risente di tutto ciò regalandoci quasi 50 minuti di Progressive-Death Metal con influenze anche distantissime tra loro ma che i Nacom riescono sempre ad allacciare e a proporle nel migliore dei modi.
Cos’abbiamo qui dunque? Si chiama “Crawling Human Souls” e mi fa rivivere un po’ quell’entusiasmo iniziale che ebbi quando li scoprii la prima volta. Di certo la band di Jesi è una realtà da seguire ad occhi chiusi ammesso che non faccia flop futuri ma le basi sulle quali si muovono mi paiono fin troppo salde per poter commettere errori fatali, del resto i Nacom hanno speso molto tempo alla ricerca di una formazione stabile per cui ora non possono far altro che godersela a mio avviso.
“Crawling Human Souls” è qualcosa da tenere in stretta considerazione per l’enorme lavoro che c’è stato dietro anche per quanto riguarda le liriche, estremamente impegnate anche da un punto di vista vagamente storiografico tenendo in considerazione la civiltà Maya e gli oscuri comportamenti dell’uomo in relazione alla follia e al disagio. Quando si ascoltano i loro pezzi viene in mente che è presente una tecnica veramente ineccepibile messa al servizio di atmosfere sempre e comunque diverse tra loro, momenti più intimi in mezzo a tante sfuriate (“Echoes Of Void”), brani basati sull’orientale dal titolo suggestivo (“Mystical Temple Of Pain”), headbanging a non finire con gran parte della track list nella quale le influenze del mondo del Prog si inseriscono molto bene anche grazie all’uso di tastiere mai preponderanti e con la difficile missione difficile da compiere che è sempre quella di donare quella brillantezza di suoni in più oltre che esprimersi in soli funamboleschi e dalla scelta di suoni corretta. Missione compiuta per la cronaca ma lo spazio equo va dato anche a tutti gli altri strumentisti tra cui primeggia una imponente sezione ritmica costituita da sfuriate niente male e da intricati riff che non disdegnano nemmeno un po’ qualche ritmo dispari (date un ascolto ad “Alone”, nella seconda metà c’è da leccarsi i baffi!). Grande drumming e grandissima prova generale anche grazie ad un singer che sa introdurre vocalismi propri del Death Metal classico in mezzo ad atmosfere costruite su mondi sempre diversi.
Da annotare il fatto che i nostri sanno cavarsela su più fronti, anche sulle semi-ballads fermo restando che scelgono di mantenere sempre è comunque quell’incedere granitico proprio della proposta musicale in sé per sé.
E’ con grande contentezza che vi ho presentato un disco da ascoltare e riascoltare. Signori, i Nacom.
Track by Track
- Alone 85
- The Curse 80
- The Traitor 85
- Mystical Temple Of Pain 85
- In The Night 80
- Nothing Inside 75
- Only In Memories 80
- Echoes Of Void 85
- Affliction 85
- Ritual 80
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 85
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 75
- Tecnica: 95
Giudizio Finale
82Recensione di carnival creation pubblicata il --. Articolo letto 2255 volte.
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