Necandi Homines «Da'at» [2017]

Necandi Homines «Da'at» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
04.07.2017

 

Visualizzazioni:
2088

 

Band:
Necandi Homines
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Titolo:
Da'at

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Discissus :: Vocals;
- Oxide :: Bass;
- Hagen :: Drums;
- Apsychos :: Guitars;

 

Genere:
Black Metal

 

Durata:
41' 46"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
05.06.2017

 

Etichetta:
Vacula Productions
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

All’interno di un lavoro decisamente ipnotico e sperimentale si presentano queste cinque tracce costituenti “Da At”, opera dei Necandi Homines provenienti da Jesi, capaci di realizzare un particolarissimo black metal prevalentemente strumentale acustico la cui essenza si fonda sulla capacità di generare inquietanti propulsioni sonore composte da note e da ambientazioni dalle quali è praticamente impossibile districarsi a causa di un costante delirio strumentale lento ed oscuro. I riff risultano quasi impercettibili offrendo l’assetto acustico la sua massima espressività tra percussioni in mid tempo lente ma dall’effetto unico nel suo genere. Quanto alla parte cantata, si assiste ad alternare corali al maschile con alcune puntate di scream delirante all’ennesima potenza. “Memento” si presenta come una sorta di ipnotismo acustico dove si alterna un clean maschile con uno femminile; segue poi “The Faceless Sculpture” all’interno del quale un crescendo lento e nuovamente angosciante sotto il profilo acustico, viene a generare un black metal sempre più malvagio e nefasto al pari di un vero e proprio rituale di invocazione satanico; i brani, stante la loro durata che si avvicina talvolta a non meno di otto minuti ciascuno con altri di un paio di minuti circa, offrono un quadro delirante ma singolare allo stesso tempo, come nel casi di “The Fifth Dimension” un brano lento, inarrestabile che striscia con il suo strumentale al pari di un serpente infernale con l’intento di raggiungere la sua facile preda; segue poi “Desolation of the Oceans after the Storm” secco lento inquietante ma profondo allo stesso tempo per la desolazione che riesce a trasferire all’ascoltatore; il brano offre anche una sezione di distorto dove lo scream si determina al meglio; concludono i ben diciassette minuti di “Throught Deep Waters” altra incredibile realizzazione oscura e malvagia per le sue penetranti note acustiche che tendono a disperdere nelle tenebre più lugubri l’ascoltatore. Un disco incredibile, ricco di pathos e di sofferenza oltre che di singolarità. Da avere ad ogni costo.

Track by Track
  1. Memento 80
  2. The Faceless Sculpture 85
  3. The Fifth Dimension 85
  4. Desolation of the Oceans after the Storm 85
  5. Throught Deep Waters 90
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 90
  • Tecnica: 90
Giudizio Finale
85

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 04.07.2017. Articolo letto 2088 volte.

 

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