Necroart «Lamma Sabactani» [2014]

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Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
22.12.2014

 

Visualizzazioni:
2206

 

Band:
Necroart
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Titolo:
Lamma Sabactani

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Francesco Volpini :: Bass
Marco Binda :: Drums
Filippo Galbusera :: Guitars
Davide Zampa :: Guitars
Davide Quaroni :: Keyboards
Massimo Finotello :: Vocals

 

Genere:
Death Melodico / Black Metal / Doom / Gothic Dark

 

Durata:
51' 25"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2014

 

Etichetta:
Beyond... Productions
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Distribuzione:
Masterpiece Distribution
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Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Conosco già i Necroart, redivivi come la loro label, ancora una volta la Beyond Productions, per via dell’album di debutto e per averli visti, al tempo, in qualche concerto. Per questo terzo album, tuttavia, i nostri pavesi si presentano notevolmente cambiati rispetto a quell’album (ammetto di essermi perso il secondo). Se infatti il primo album tentava la carta di un gothic/death metal discreto e carino ma non imprescindibile, in questo “Lamma Sabactani” la qualità sonora è molto più corposa sia per quel che riguarda il suono di chitarra che ci starebbe bene su un album stoner metal, sia per quanto riguarda il suono della batteria, pieno e pesante, e anche questo non ci starebbe male su di un cd stoner o doom, addirittura.
Tuttavia, il genere proposto dai Necroart non è questo: la title track mostra un suono positivo per quanto riguarda i riffs, personali e quasi sempre ben a tiro, che per l’intensità delle atmosfere vanno a toccare lidi Black Metal, di quello non veloce ma parecchio atmosferico, tanto che se non fosse per le tastiere a me verrebbero in mente perfino i Barathrum e i Gloomy Grim, se non fosse per il fatto che i nostri Pavesi non disdegnano riffs più moderni. E questo stile malevolo è confermato nelle due canzoni successive, tumultuose e massicce, con “Magma flows” che evidenzia una certa teatralità mentre in “The demiurge" sono gli Ecnephias a farsi notare come influenza, non fosse che qui appare un riff che si potrebbe anche usare per un brano stoner. Tuttavia, dopo una più orecchiabile “Agnus dei” e una “Redemption” per strumenti normali ma con chitarra acustica e voce femminile aggiunta, il cd dei Necroart cambia veste: dopo infatti una più controllata “Joining the maelstrom”, il resto dei brani da qui fino all’outro è lento, più doom e soffocante, che non è brutto ma che sembra fatto per un altro disco. Bisogna aspettare parte dell’ottava canzone per sentire qualcosa di effettivamente compatibile con ciò che viene fatto all’inizio dell’album e anche di etichettabile (cito l’info sheet allegato) come “Gothic estreme metal”. Conclude un outro un po’ pacchiano e scontato, dove la melodia malata per carillon con donna orgasmante mi ha fatto troppo pensare a un luogo comune mutuato dai Cradle of Filth.
Insomma: convincente questo “Lamma Sabactani”, eppure presenta questa strana cosa di sembrare due EP attaccati. Non mi dispiace un po’ più di originalità, tuttavia l’album sembra scollato a livello di influenze e un po’ che disorienta. Non sappiamo se questa cosa sia dovuta a una non totale consapevolezza stilistica, a una mal accetta casualità a volontario eclettismo o ancora semplicemente a due diversi compositori, tuttavia lo sforzo compositivo, l’originalità dei riffs e la personalità stilistica rendono il cd valevole di un ascolto da tutti. In particolare, l’acquisto potrebbe interessare una buona fetta di pubblico tra tutto ciò che sta tra il black, una punta di gothic e il doom, senza poi ritrovarcisi con un disco depressive o un tarocco dei Cradle of Filth. Nonostante alcune spigolosità, a me è piaciuto.

Track by Track
  1. Lamma Sabactani 75
  2. Magma flows 80
  3. The demiurge 80
  4. Agnus dei 75
  5. Redemption 75
  6. Joining the maelstrom 70
  7. Stabat mater 70
  8. Of ghouls, maggots and werewolves 70
  9. Cyanide and mephisto (Outro) S.V.
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
75

 

Recensione di Snarl pubblicata il 22.12.2014. Articolo letto 2206 volte.

 

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