Recensione

Dai Bastards Saints si forma questo nuovo gruppo, i Nerascesi da Milano, che ci propongono un death metal brutale e scarno, che condensa 9 tracce in circa 43 minuti e mezzo di musica molto in stile Zyklon, nonostante qualche rallentamento alla Morbid Angel di “Blessed are the sick” è presente qua e là, come nella opener “Le sorgenti del vuoto”.
Le composizioni dei Nerascesi sono dirette, puntano parecchio sull’impatto e su una qualità sonora senza fronzoli né triggers vistosi, lasciando che le variazioni di “Diluvio e benedizione” tra old school, calma ieratica e sparate brutal death parlino per sé, mentre è la disarmonia che va a prevalere in brani come “Vertigine assoluta”, che tra sonorità arpeggiate e sospese riversa tutta la pesantezza del brano sull’ascoltatore. E se “L’anima e la carne macellata” è l’episodio più diretto, è la conclusiva “Come in cielo così in terra” (Che non è una cover tradotta di “As above so below” dei Behemoth) a ricevere la palma di brano più riuscito, nonché quello più massivo e potente. Questi citati sono comunque gli episodi migliori di un disco comunque classico, ma che ciononostante ci piace per la convinzione e l’ostinazione della band, che certo, potrebbe avere più chitarra solista, potrebbe suonare anche più veloce, ma non importa più di tanto, visto che il resto della musica colma bene queste lacune.
In altre parole, il debut album omonimo dei Nerascesi è un disco classico death metal brutale, ma comunque molto godibile. Se un certo tipo di death metal livido e serrato fa per voi, date una possibilità a quest’album.

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