Neverdream «Souls 26 April 1986» [2008]

Neverdream «Souls 26 April 1986» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Cynicalsphere »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
2356

 

Band:
Neverdream
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Titolo:
Souls 26 April 1986

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Giorgio Massimi - vocals
Giuseppe Marinelli - guitars
Federico Criscimanni - bass
Mauro Neri - keyboards
Gabriele Palmieri - drums, backing vocals
Fabrizio Dottori - sax, programming

 

Genere:

 

Durata:
60' 6"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2008

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

A due anni di distanza dal loro convincente esordio su lunga distanza, tornano in pista i laziali Neverdream, freschi autori di questo secondo capitolo della propria discografia, che al pari del primo si delinea sulla scia di un prog metal raffinato e maturo, che non disdegna comunque qualche passaggio più “heavy” ed aggressivo.
In fatto di stile, l’evoluzione musicale dei Neverdream sta portando ad una definitiva quadratura del cerchio: la band infatti, con questo “Souls 26 April 2986”, compie un deciso passo avanti verso una maturità artistica definitiva, presentando otto tracce dirette, essenziali, piene di idee e spunti interessanti da far invidia a Threshold o Pain Of Salvation. Gli angoli smussati rispetto a “Chemical Faith” sono parecchi: il song-writing risulta infatti più curato che in precedenza, denotando oltre che una perizia tecnica pertinente al genere anche un gusto musicale poliedrico, capace di trascinare l’ascoltatore in atmosfere molteplici, ora più profonde e “mistiche”, ora più pesanti e travolgenti. Il punto di forza dei Neverdream sta infatti nell’aver messo da parte quel tecnicismo asettico fine a se stesso, tipico forse della maggior parte degli act prog-metal, per dare spazio alla forza della varietà. Ed oggettivamente parlando, la musica riesce ad esprimere il concetto di varietà al mondo esterno meglio di qualunque altra forma d’arte. L’uso poi di strumenti insoliti nel genere come l’hammond o il sax (davvero gustosi i soli di quest’ultimo) facilitano ancora di più il compito ed il risultato non può che essere un platter godibilissimo, realizzato molto bene (la produzione è stata affidata ad Achim Köhler, già dietro al mixer con Primal Fear e altri ancora) e fruibile quindi non solo a chi mangia pane e prog tutti i giorni, ma anche ad un pubblico potenzialmente più vasto. Fra gli episodi del disco, da segnalare sono l’opener “Silence”, immediata e potente fin dal suo primo ascolto; “Victims”, forse il pezzo migliore di “Souls...”, lucido esempio del raffinato gusto musicale e della varietà di stili propri dei Neverdream; “City Of Ghosts”, che farà la gioia dei prog-maniacs con i suoi richiami “dreamtheater-iani”; ed infine “Burning The Hopes”, incontro/scontro fra le raggianti strutture melodiche degli strumenti con la malinconia della voce di Giorgio Massimi.
Fin qui abbiamo parlato delle capacità tecniche del gruppo. Merita però un approfondimento il tema trattato da “Souls...”, che già dal titolo evoca in tutti i noi il ricordo della tragedia di Cernobyl. Ai Neverdream sono sempre piaciuti i temi sociali: non a caso “Chemical Faith” illustrava un concept basato sul romanzo-shock di Christiane F., “Noi, i ragazzi dello Zoo di Berlino”. Questa volta, i nostri hanno preso a cuore un argomento ancor più tragico del precedente e l’hanno illustrato in due parti: da un lato, troviamo la vicenda descritta sotto diverse chiavi di lettura (i primi soccorsi, la popolazione, la madre terra); dall’altro, interviene il punto di vista soggettivo di un soldato dell’ex Unione Sovietica, che, fiero di dare il suo contributo alla madre patria, vive però con angoscia la perdita della famiglia, consumata lentamente dal cancro provocato dalle radiazioni.
Di fronte a tanto impegno, è difficile rimanere indifferenti. Soprattutto se, una volta finito di ascoltare il disco, ci si accorge che musica e concept di base sono saldati da un indissolubile legame, per cui ogni singola parola non potrebbe avere forma d’espressione migliore dell’emotività trasmessa dagli arrangiamenti. Ecco quindi il “quid” aggiuntivo dei Neverdream, un qualcosa in più per cui vale davvero la pena far proprio “Souls 26 April 1986” e considerare il sestetto laziale ben di più di una valida promessa.

Track by Track
  1. Silence 90
  2. Burning The Hopes 85
  3. Victims 90
  4. Across The Tears 75
  5. Looking The Lies 85
  6. Waterfall 75
  7. City Of Ghosts 90
  8. Souls 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
82

 

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