Nihilo «Doom» [2018]
Nihilo
Titolo:
Doom
Nazione:
Svizzera
Formazione:
Ragulan Vivekananthan :: Vocals
Adrian Rohr :: Bass
Nils Hugi :: Guitars
Damiano Fedeli :: Drums
Marco Kessi :: Guitars
Genere:
Death Metal
Durata:
30' 43"
Formato:
CD
26.10.2018
Etichetta:
Autoproduzione
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Terzo album per gli svizzeri da Berna Nihilo, che ci propongono un buon esempio di come fare death metal old school in maniera semplice e concisa, con brani che raramente toccano i 3 minuti, e con una durata complessiva di poco oltre la mezz’ora, dove a volte si sente qualcosa dei God Dethroned e altre volte delle incursioni di chitarra solista ricordano i Death di “Scream Bloody Gore”, ma sono i Bloodbath del primo album a fare da numi tutelari per questo “Doom”, semmai affiancati dai Dismember di “Death Metal” nei brani d’apertura.
L’approccio dei Nihilo infatti punta tutto su di un impatto musicale scarno e non molto complesso né per forza veloce ritmicamente, che punta tutto sul riff e sulla compattezza d’insieme, sia quando si colpisce a tempi medi, come in “Death prevails”, sia quando i tempi rallentano un po’ come in “Deception of existence”, un brano molto a suo agio nel passare da parti più veloci svedesi ad altre più lente di cui sopra. Ciononostante, è nella parte centrale dell’album che i Nihilo danno il meglio a causa dell’influenza dei Bloodbath che esce fuori e che si traduce al meglio nella potente “Orange Hazard”, nella più cattiva “Menace of wrath” e nella più old school di tutte “Antichrist”, dall’ottimo tiro da live. E c’è anche spazio per una divagazione conclusiva nella title track, che invece oltrepassa i 6 minuti, più sperimentale e con qualche tempo dispari, prima di terminare l’ascolto con un buon sorriso stampato in faccia.
“Doom” in conclusione è un disco magari non originale e dove magari si può pretendere qualcosa di più di chitarra solista, ma sono dettagli compensati dal fatto che i Nihilo puntano al sodo e fanno semplicemente ciò che devono fare: tirare sganassoni in faccia per tutta la durata dell’album al suono di death metal old school. E ci riescono. Disco molto consigliato agli amanti del Death Metal Old School.
Track by Track
- Abuse of confidence 70
- Death Prevails 75
- Deception of existence 75
- Fueled by suspicion 70
- Orange Hazard 80
- Menace of wrath 80
- Deceptive world 75
- Antichrist 80
- Doom 75
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 75
- Qualità Artwork: 75
- Originalità: 70
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
75Recensione di Snarl pubblicata il 05.01.2019. Articolo letto 1584 volte.
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