No Man Eyes «Hollow Man» [2013]

No Man Eyes «Hollow Man» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
10.07.2014

 

Visualizzazioni:
1855

 

Band:
No Man Eyes
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Titolo:
Hollow Man

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Fabio Carmotti :: Vocals
Andrew Spane :: Guitars
Alessandro Asborno :: Bass
Michele Pintus :: Drums

 

Genere:
Heavy Metal

 

Durata:
51' 55"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
10.06.2013

 

Etichetta:
Mighty Music
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Non è facile descrivere il cd di debutto dei genovesi No man eyes, heavy metal band che con “Hollow Eyes” arriva al suo primo full length tramite la Mighty Music. E il perché è presto detto: non è heavy metal nel senso stretto, o meglio se vi aspettate una roba da defenders o alla Motorhead ne rimarrete delusi. Infatti, il songwriting dei NME ha effettivamente una voce in quello stile da metal classico, anche power, ma uno stile chitarristico che tira completamente da un’altra parte e che invece è molto più influenzato dal groove metal.
E queste due influenze sono amalgamate? Purtroppo non molto: i brani non fanno schifo ma possiedono difetti che li rendono sciapi, e se da una parte una canzone come “HollowMan” si mostra potente e competitiva, dall’altra mergono difetti in altre canzoni: anzitutto, sono proporzionalmente lunghe e forse c’è troppo cantato, senza una fuga strumentale, assoli lunghi, cambi di tempo significativi... no, i brani favoriscono delle introspezioni più o meno tecniche che non sono male se fossero strumentali, ma il brano non si apre mai, fondamentalmente, e i ritornelli non brillano. In altre parole, non è tanto il cantante o il chitarrista secondo me, quanto la mancanza di fusione tra i loro background musicali. Lo si evince particolarmente in “Killing the liar”, che inizia molto metalcore strumentalmente, e prosegue su lidi “core”, ma con un cantato heavy/power che proprio non c’azzecca, e lo stesso si può dire per “SW4QW”, strumentalmente riuscita ma troppo lunga e troppo cantata. Altrove invece appare evidente il contrario, ciò che delle linee vocali da paura non sono accompagnate a dovere dal chitarrista, sto parlando di “Until the end”, con un ritornello corale a livello di voce particolarmente riuscito, ma la chitarra invece di lasciare aprire il ritornello fa ancora dei riffs e praticamente resta con troppe note e incasinato, non si apre, appunto. Ci prova “Rock n roll” a dare maggior immediatezza, ma francamente per quanto il brano non sia male, si vede in maniera impietosa che qui serviva molta più immediatezza e snellimento delle partiture degli strumenti. L’unico brano che convince davvero e che mostra delle influenze bilanciate tra songwriting tecnico e voce che vuole esplodere è data dalla prog-style “Mystery of life”, dove i NME si lasciano andare, abbandonano i loro rigidi canovacci delle loro influenze, e i risultati si vedono.
Insomma: per questo cd niente lodi, ma neanche infamie gravi, se non forse quella di uno stile che va amalgamato molto di più e che deve maturare per la prossima release. Avrei bocciato questo cd se non avessi trovato nessuna luce per il futuro, ma per fortuna l’ho trovato e si chiama appunto “Mystery of life”. Sarebbe bello se i No Man Eyes suonassero così, più prog o comunque più omogenei a livello di influenze, oppure se proprio si vuole continuare sull’heavy metal, consiglio di sfrondare, snellire il sound e dargli molta più immediatezza, fruibilità e anche un tocco di easy listening. Sufficienza più che altro d’incoraggiamento. Forza ragazzi per il secondo album!

Track by Track
  1. Strive 60
  2. Hollow Man 70
  3. Isolation 60
  4. SW4QW 60
  5. Costantinopolis 60
  6. Killing the liar 60
  7. Forsaken by the light 60
  8. Until the end 60
  9. Rock & Roll 65
  10. Mystery of life 70
  11. Revelation 60
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 65
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 60
Giudizio Finale
62

 

Recensione di Snarl pubblicata il 10.07.2014. Articolo letto 1855 volte.

 

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