Noctem «Haeresis» [2017]

Noctem «Haeresis» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
14.03.2017

 

Visualizzazioni:
3599

 

Band:
Noctem
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Titolo:
Haeresis

 

Nazione:
Spagna

 

Formazione:
Exo :: Guitars
Beleth :: Vocals
Varu :: Bass
Voor :: Drums
Ethell :: Guitars

 

Genere:
Death Metal

 

Durata:
44' 28"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2017

 

Etichetta:
Prosthetic Records
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Art Gates Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Conoscevo già i Noctem, spagnoli da Valencia, sia per un vecchio live report che ho eseguito anni fa, sia perché comunque a forza di tour e dischi un certo successo l’hanno riscosso. Ma non li ho approfonditi più di tanto per via di un certo sound di “Oblivion” che trovavo comunque derivativo dei Behemoth in parte. Con “Haeresis”, invece, il sound si è fatto nettamente più diversificato e maturo, che punta ad un black metal molto spesso veloce e aggressivo, una specie di stile svedese, ma con un riffing decisamente più articolato e con un più ampio uso della solista, costantemente sugli scudi e che rende tutto il disco decisamente guitar-oriented.
Se il piatto sembra invitante, posso confermarvi che è così: l’opener “Through the black temples of disaster” è infatti un brano Black Metal che rispecchia alla perfezione quanto detto, non fosse che il sound dei Noctem va successivamente differenziandosi, con una “Auto-da-fe” che invece è più corale ed evocativa, mentre “The submission discipline” cala l’asso di bastoni e sbaraglia tutto con un primo riff pazzesco da pogo forsennato, salvo essere anche capace di tornare su momenti più calmi e acustici senza sforzo. Ne consegue per la prima metà del disco, direi fino alla title track compresa, un disco colossale, che ci stupisce per il tiro incredibile sui tempi veloci alternati a delle atmosfere più lente e evocative. Da qui in poi, tuttavia, “Haeresis” nonostante alcune minime variazioni di stile e di idee musicali, mostra il piccolo limite di essere abbastanza monodirezionale, poco impostato sui tempi medi, e dove forse si sente un po’ di fiatone verso la fine dell’album, con un paio di brani meno efficaci o comunque già sentiti, tranne la canzone conclusiva che funge da ottima summa compositiva di “Haeresis”. Non si tratta di qualcosa di grave, ma se il disco fosse finito come era iniziato, starei parlando di un capolavoro.
Insomma: “Haeresis” è incredibile all’inizio, è ottimo a metà, ed è buono verso la fine. È e rimane un disco particolarmente consigliabile per chi cerca un buon disco black metal maturo e personale. Tanto meglio se lo stile che preferite di questo genere è quello guitar-oriented.

Track by Track
  1. Through the Black Temples of Disaster 85
  2. Auto-da-fe 80
  3. The submission discipline 90
  4. Blind devotion 85
  5. The dark one 80
  6. Haeresis 85
  7. Whispers of the Ancient Gods 75
  8. Conjuring Degradation and Morbidity 70
  9. The Paths of the Lustful Abandon 70
  10. Pactum with the Indomitable Darkness 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 85
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
80

 

Recensione di Snarl pubblicata il 14.03.2017. Articolo letto 3599 volte.

 

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