Noveria «Forsaken» [2016]

Noveria «Forsaken» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
22.11.2016

 

Visualizzazioni:
2068

 

Band:
Noveria
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Titolo:
Forsaken

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:

 

Genere:
Heavy Metal

 

Durata:
1h 2' 47"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
28.10.2016

 

Etichetta:
Scarlet Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

A due anni di distanza dal loro esordio tornano i Noveria con un’ altra incredibile quanto eccellente opera intitolata “Forsaken” all’interno della quale i connazionali, dopo aver effettuato un cambio nella propria line up, offrono un intenso e trascinante heavy metal realizzato da numerosissimi elementi riconducibili al power e al progressive, così forgiando un sound dal sapore assolutamente moderno ed accattivante. La miscela generata dall’ottima prova di tutti gli strumentisti, coadiuvati anche dalla nuova new entry delle tastiere, generano degli spaccati musicali incredibili, capaci di generare delle prospettive fantasiose e delle melodie accattivanti al pari di indiscussi maestri del genere; inutile relazionare la soggettività delle sensazioni che può trasmettere un disco del genere all’interno del quale l’avvincente clean della parte cantata unificato all’ottima ritmica ed annessi lead solo delle chitarre, al synth e a tutto il resto, fanno probabilmente quella differenza che forse mancava all’interno della scena nostrana da diverso tempo. Sotto il profilo del songwriting i singoli brani affrontano, attraverso una serie di capitoli, il gettonatissimo tema della morte ispirandosi alla teoria della studiosa svizzera Elisabeth Kuber Ross, annesso alle reazioni che il triste evento può trasmettere a cominciare dal rifiuto stesso al relativo mutamento dello stato psicologico che alla fine è in grado di condizionare l’esistenza stessa dei più deboli; si passa poi all’odio e alla rabbia che tramuta sia in esternazione che in comportamenti interiori per poi attraversare anche la fase in cui vengono a manifestarsi le mille domande, i perché, oltre al famoso “se” che condiziona massimamente la dinamica degli eventi; si giunge poi all’altra fase in cui la mente umana tende ad accettare la realtà attraverso l’agire quotidiano delle piccole azioni per poi condizionare la propria mente all’esistenza di un qualcosa al di la della morte, ad una nuova vita. Dopo un intro “Lost”, parte come una cannonata il primo effettivo brano di questo platter “Shock”, dove subito a prendere il sopravvento è l’incredibile dinamica che la ritmica genera tra un refrain di synth e un’andatura metal tirata a dovere; il brano si alterna di seguito tra virtuosi lead solo e andature sempre melodiche e divertenti; ottima la proposta vocale. È poi la volta del successivo “Denial” dove intensità sonore ed una splendida interpretazione vocale ottimizzano al meglio il brano che anticipa il meraviglioso e successivo “When Everything Falls”, dove si assiste alla guest vocale di Kate Nord in affiancamento a quella dell’incredibile Frank Corigliano capaci di realizzare uno dei migliori brani di questo incredibile platter; splendido il ritornello cantato e l’ottima melodia del synth annessa con il superlativo lavoro delle chitarre; le sorprese non cessano neanche con l’ascolto dei successivi “Hatred” e “If Only”, il primo offre un tecnicismo sopra la media dal sapore prettamente thrash, metal e progressive che sfocia nel secondo, successivo brano dal sapore più epico, ma ottimale nella riuscita realizzata sotto una prospettiva ritmica a base di prog; dopo un intermezzo “Isolate” parte in maniera più orchestrale il successivo “Whole” brano dai toni sempre in continuo dinamismo e accelerazione su matrice prog power. “Regrets”, sembra un po’ più moderata nell’elaborazione anche se a tratti la sensazione risulta in perenne conflittualità per l’incredibile portata della ritmica e per lo strepitoso lavoro del synth; un metal moderno, quasi un po’ estremizzato è invece la sensazione che lascia in apertura all’ascoltatore la successiva “Utopia”, brano che si mantiene tutto sommato all’altezza della situazione rispetto ai precedenti considerandone la valenza; concludono 2Acceptance” e il successivo “Archangel”, il primo dei quali con un’apertura quasi ambient che va a svilupparsi in toni decisamente più moderati rispetto ai precedenti mentre il secondo dove epicità e metal fanno la vera differenza. Il disco in parole semplici rappresenta un’ eccellenza del genere. Assolutamente consigliato agli amanti di sonorità heavy miste a progressive e power.

Track by Track
  1. Lost S.V.
  2. Shock 80
  3. Denial 85
  4. When Everything Falls 90
  5. Hatred 85
  6. If Only 80
  7. Isolate S.V.
  8. Whole 85
  9. Regrets 85
  10. Utopia 80
  11. Acceptance 80
  12. Archangel 85
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
83

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 22.11.2016. Articolo letto 2068 volte.

 

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