Odd Dimension «The Blue Dawn» [2021]

Odd Dimension «The Blue Dawn» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
26.03.2022

 

Visualizzazioni:
1447

 

Band:
Odd Dimension
[MetalWave] Invia una email a Odd Dimension [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Odd Dimension [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Odd Dimension [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Twitter di Odd Dimension [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Odd Dimension [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il canale YouTube di Odd Dimension

 

Titolo:
The Blue Dawn

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Jan Manenti :: vocals
Gianmaria Saddi :: guitar
Gabriele Ciaccia :: keyboards
Gigi Andreone :: bass
Marco Lazzarini :: drums

 

Genere:
Progressive Metal

 

Durata:
1h 1' 5"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
26.03.2021

 

Etichetta:
Scarlet Records
[MetalWave] Invia una email a Scarlet Records [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Scarlet Records [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Scarlet Records

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Molto bello questo terzo album Prog/rock/metal per gli Odd Dimension, che con poco sforzo riescono a fornirci un concept album della durata di più di un’ora, e che comunque scorre benissimo, fresco e coinvolgente, dal tocco metallico abbastanza elevato, ma anche abbinato a tangibili substrati Prog, che fanno virare il sound su specifici lidi un po’ alla Vanden Plas, ma più spesso alla Dream Theater, specie quando cambiano i bpm e in certi passaggi strumentali, come in “Escape to the blue planet” o la title track, il tutto su di un sound costantemente spaziale e presente su tutto l’album, tanto che l’ascolto dell’album va effettuato tutto d’un fiato per capirlo al meglio.
Questo è “The blue dawn”: un album dove il grado di maturazione compositiva è notevole, e dove il Progressive e il metal convivono perfettamente, a volte graziati dal perfetto tiro vocale del grande Jan Manenti, e altre volte perfettamente coadiuvato da tastiere e chitarre che aggiungono molto ai brani con fughe strumentali, a volte date anche dagli ospiti d’eccellenza Derek Sherinian e Roberto Tiranti. Ed è incredibile come tutto suona molto ben amalgamato e naturale, sia quando si suona più tipicamente metal oriented come in “The invasion”, sia quando si va su tematiche spaziali, sia infine quando si raggiungono vette tipo Pink Floyd nella conclusiva e più ombrosa nonché strumentale “The supreme being”, a riprova delle capacità degli Odd Dimension.
Francamente, non credo ci sia molto altro da dire: “The blue dawn” è il disco che castiga molti wannabes del rock più progressivo, ridicolizza il finto vintage di questi ultimi tempi, e rimpiazza tutto con una notevole dose di personalità e genuinità. Da avere per i fanatici del Rock/Metal più progressivo, ma anche chi non bazzica queste sonorità abitualmente per me può tranquillamente darci un ascolto.

Track by Track
  1. Mission n.773 - Intro S.V.
  2. Landing on Axtradel 80
  3. The invasion 85
  4. Escape to the blue planet 85
  5. Solar wind - Intermezzo S.V.
  6. Life creators 80
  7. The blue dawn 85
  8. Sands of Yazukia 80
  9. Flags of victory 80
  10. The supreme being 85
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 85
  • Tecnica: 90
Giudizio Finale
83

 

Recensione di Snarl pubblicata il 26.03.2022. Articolo letto 1447 volte.

 

Articoli Correlati

Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
  • Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.