Omnia Malis Est «Fides» [2007]

Omnia Malis Est «Fides» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1713

 

Band:
Omnia Malis Est
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Titolo:
Fides

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Uruk-hai :: Vocals, All Guitars, Bass, Keyboards, Synthetizers & Samplers, Drum Programming

 

Genere:

 

Durata:
30' 57"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2007

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Gli Omnia malis est sono una one man band italiana proveniente da Potenza che nel giro di poco tempo ha sfornato, tramite la Il Male productions, questo secondo lavoro consistente di 3 tracks + intro + cover dei Rammstein di quello che viene chiamato dalla band “Epic black metal”. L’ascolto di questo album (che poi sembra un demo opportunamente allungato) tuttavia è complesso, a causa della eterogeneità del materiale proposto, e pertanto servono più ascolti per cercare di inquadrare tutte le influenze e gli obiettivi che OME si era proposto nel comporre i brani.
Purtroppo però, alla fine dell’ascolto dei brani rimangono delle perplessità. Il punto è che musicalmente gli OME non sono malaccio, ma il disco di debutto è praticamente un ibrido tra una versione più orientata al Black Metal (ravvisabile nella prima parte di “Fides”), una componente più estranea al metal e invece più simile a brani Yggdrasill” degli Enslaved o “The naked and the dance” degli Opera IX (come la seconda parte di “Fides”, un brano dove appaiono chitarre acustiche senza percussioni, violini e voci femminili cantate ma anche parlate), e una terza componente (presente in “L’antico”) che sembra volersi rifare a tocchi più epici e maestosi. E per concludere: una cover dei Rammstein!
OME di conseguenza gioca a sperimentare, a includere diverse influenze nella sua musica, ma il risultato, pur lodevole negli intenti, ha più che altro il difetto di essere ancora acerbo, troppo ibrido e con le varie influenze non ancora ben organizzate, tanto è vero che la seconda parte di “Fides” e “L’antico” seppure cercano riproporre le influenze suddette, a mio avviso mostrano anche un feeling che ho sentito in alcuni album gothic doom (in effetti le parti veloci sembrano una forzatura allo stile di OME, tanto è vero che non ce ne sono molte). Musicalmente, poi, gli OME mostrano da subito di saper scrivere delle belle cose, ma questo “Fides” è leggermente penalizzato da una certa ripetitività di riffs, e anche da una batteria (drum machine?) con doppio pedale troppo alto che rovina certe atmosfere. Boccio, infine, la cover dei Rammstein: dopo soli tre pezzi, validi ma viziati da inesperienze e con degli equilibri interni fragili, una cover non fa altro che rendere il quadro più confuso, rischia di coprire i pezzi propri, e soprattutto puzza di riempitivo, esattamente come la ghost track finale.
In conclusione, il debuto di OME presenta diversi pregi e difetti. Se da un lato non posso che lodare questa one man band per la voglia di fare qualcosa di originale, d’altro canto non si può neanche negare che questo debut è ancora acerbo e presenta molti difetti tipici dell’inesperienza (ribadisco che di Epic, etichetta personalmente soggettiva, c’è anche qualcosa, ma di Black c’è poco). Sarebbe meglio, per la prossima uscita, riordinare le proprie influenze, magari con l’ausilio di altri membri, e abbandonare la drum machine. Ad ogni modo, è ovvio che la sufficienza sotto scritta vale il doppio di quella attribuita a certe clone bands. Io li tengo d’occhio per la prossima uscita.

Track by Track
  1. Fides (Prologo) 60
  2. Fides (Parte Prima) 60
  3. Fides (Parte Seconda) 65
  4. L'Antico 65
  5. Wielder Wein (Cover Rammstein) 50
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 67
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
65

 

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