Otivm «Sever The Sun» [2010]

Otivm «Sever The Sun» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Rexryu »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1430

 

Band:
Otivm
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Titolo:
Sever The Sun

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Giovanni Faidutti : vocals
Andrea Floreani : drums & percussions
Riccardo Morandini : guitar
Leonardo Rizzi : guitar
Emanuele Sutto : bass

 

Genere:

 

Durata:
32' 53"

 

Formato:
EP

 

Data di Uscita:
2010

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Una chitarra affilata come un rasoio comincia l’EP degli OTIVM: ci troviamo davanti a “A Heap Of Broken Images”. Voce rabbiosa e piena di grinta viene subito sfoggiata senza tanti compromessi e riff death/progressive devastanti riempiono le nostre orecchie. Canzone con intermezzi di stampo blues e partiture melodiche che, per certi versi, ci ricordano gli Opeth: questi stacchi di solito vengono accompagnati dalla voce pulita del cantante: questa trovata però è come se spezzasse il ritmo della canzone dandole poca omogeneità. I continui cambi di ritmo proseguono nella song. “Idols Of Ashes” comincia subito con una batteria che sembra un treno: anche se sono presenti molti cambi di ritmo e stacchi, la canzone risulta più omogenea della prima. L’influsso opethiano si sente molto in questa traccia. “Portrait” parte come uno schiaffo in piena faccia!! Death, progressive e complessità sono le parole chiave per questa canzone. Purtroppo la canzone perde un po’ di tono verso la fine. “Silence and Awakening” ricorda un po’ le atmosfere tipiche dei Dream Theater annata “Falling Into Infinity” mescolate alle atmosfere degli Opeth.“The Dividing Veil” comincia molto soft tra arpeggi, riff melodico e percussioni: la traccia risulta molto progressive, voce pulita che dopo appena un minuto, lascia spazio al growl e a ritmi più serrati in stile death. La traccia è davvero notevole dopo il quarto minuto e mezzo: molto melodica e piacevole da ascoltare, come se infondesse calma dopo il pandemonio. Tempi dispari e complessità si fanno sentire, aggiungendosi a melodie esotiche. La tecnica non manca, le idee sono ottime, c’è solo da dire che questi ragazzi dovrebbero un po’ staccarsi dagli stereotipi per rendere le loro canzoni più originali.

Track by Track
  1. A Heap Of Broken Images 70
  2. Idols Of Ashes 75
  3. Portrait 65
  4. Silence And Awakening 70
  5. The Dividing Veil 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 90
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 55
  • Tecnica: 95
Giudizio Finale
76

 

Recensione di Rexryu pubblicata il --. Articolo letto 1430 volte.

 

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