Ozaena «Necronaut» [2017]
Recensione
Secondo album per i romani Ozaena, fautori di un groove metal piuttosto melodico e che per questo “Necronaut” ci propongono 8 brani più intro per una durata appena superiore ai 33 minuti. Ci si può aspettare di tutto con questa definizione musicale, come una versione più melodica dei Pantera, o come una band nu metal. La realtà qui consiste in una manciata di brani invero non male, ma contraddistinti da una certa mancanza di originalità e di tendenza alla semplicità dei riffs che rendono “Necronaut” comunque scorrevole, ma comunque poco personale e in generale anche un po’ già sentito.
Questo infatti appare evidente in “From the hollow”, una opener sicuramente pesante e massiccia, ma anche troppo semplice in certi riffs e in generale un po’ lenta ritmicamente, mentre in altri brani come “Ghost Inside” le ritmiche sono meno affossate e più incisive, ma non sempre la chitarra si fa notare come dovrebbe. Fortunatamente qua e là ci sono degli episodi positivi che mostrano una band coesa, come la title track, la vivace “Pale light” o la più diretta “Kneel down”, con tanto di assolo con fuga finale, ma a questi si devono accostare anche episodi più anonimi e meno ispirati, come la insipida “Second sight” o “Highest wall”, in cui si nota come gli Ozaena a volte per giocare con la ritmica finiscono per spezzettare troppo la canzone e a farle perdere il senso complessivo.
In generale, dunque, gli Ozaena ci dimostrano di saper scrivere qualche bel brano e in generale hanno buone capacità, ma i difetti ci sono e sono anche abbastanza evidenti, tra tutti una certa mancanza di originalità, troppa insistenza sui tempi medi e un equilibrio tra idee ritmiche e chitarristiche ancora un po’ fragile, che a volte pende tropo da una parte e a volte troppo dall’altra. Ciò non toglie che “Necronaut” è comunque un album abbastanza consigliabile per chi apprezza il groove più tecnico e meno tipicamente metal.
Track by Track
- Phase One - Intro S.V.
- From the hollow 65
- Ghost Inside 65
- Pale light 70
- Necronaut 70
- Second sight 60
- Highest wall 60
- Kneel down 70
- We are one 65
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 65
- Originalità: 65
- Tecnica: 70
Giudizio Finale
66Recensione di Snarl pubblicata il 27.06.2017. Articolo letto 1907 volte.
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