Pensees Nocturnes «Nom d’une pipe» [2013]

Pensees Nocturnes «Nom D’une Pipe» | MetalWave.it Recensioni Autore:
MrSteve »

 

Recensione Pubblicata il:
11.05.2013

 

Visualizzazioni:
1437

 

Band:
Pensees Nocturnes
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Titolo:
Nom d’une pipe

 

Nazione:
Francia

 

Formazione:
Vaerohn - Voice, All Instruments

 

Genere:
Musette Black Metal

 

Durata:
50' 1"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
30.03.2013

 

Etichetta:
Les Acteurs De L'Ombre Productions
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Nel girone infernale dell'Avantgarde, c'è una particolare cerchia in cui risiede un genere chiamato simpaticamente Tim Burton Metal, che fonde alla sperimentazione tematiche e sonorità quasi ispirate ai lavori del goticheggiante regista. E se da li vi sporgete e guardate nel baratro del noise e del Black, potreste vedere suonare la fisarmonica da un simpatico vecchietto francese che ha venduto l'anima al diavolo.
Perché questa lunghissima e ridicola metafora? Perché è ciò che ho provato io quando ho ascoltato questo album. Anche secondo i canoni dell'Avantgarde (o Musette Black Metal, come lo chiamano loro), questo è un album estremamente sperimentale, il che dovrebbe far capire la mia difficoltà nel dare una descrizione esatta della proposta. Ondeggia da stacchi di orchestrina jazz/ banda marciante e fisarmoniche che si possono solo definire come "francesi" (Musette è il nome di quel particolare metodo parigino di suonare la fisarmonica, se vi steste facendo questa domanda), a dissonanti e ripetitivi intrecci di chitarre distorte e voci tra il declamatorio, l'operistico e un black da scantinato norvegese non troppo convincente. La produzione è impeccabile, e bisogna dar loro atto di riuscire a mantenere una certa linea di continuità tra canzone e canzone invece di farne ognuna un caso a se, ma è un esperimento riuscito?
La mia risposta è: non del tutto. A mio parere la band ha un esagerato autocompiacimento per le parti "estreme", che più di una volta danno la sensazione di essere urla a caso su chitarre a caso con una struttura a caso. Non sono una persona dalla mente chiusa, ma quando ti continui a chiedere se ci sia un minimo di senso dietro alle grida e alle chitarre dissonanti che durano per interi minuti, non puoi dire di stare apprezzando veramente un disco... Anche se qui, qualcuno potrebbe sicuramente pensare il contrario. Le parti “altro” sono molto più riuscite, e hanno una produzione di qualità davvero alta, e l'indiscutibile punto di forza di fare molta più paura del metal estremo: sono deviate, deliranti, un vero fungo allucinogeno per l'apparato uditivo.
Comunque, se la sperimentazione vi affascina è obbligatorio ascoltarli una volta, almeno perché è uno dei lavori più originali che possiate trovare. Concluderei dicendo che è un gruppo che si ama o si odia alla follia... Ma non sono nemmeno in grado di dire se mi siano piaciuti o meno. E' in momenti come questo che odio dover dare un voto numerico per rappresentare l'album (e non conoscere il francese: mi avrebbe aperto il mondo dei testi). Molti pochi gruppi ti fanno mettere in dubbio il modo con cui ti rapporti con la musica. Quest'album è un trip.
Vaerohn, mi levo il cappello.

Track by Track
  1. Il a mangé le soleil 90
  2. Le marionnettiste 80
  3. Les Hommes à la moustache 80
  4. Le berger 85
  5. La chimère 80
  6. L'androgyne 80
  7. La sirène 85
  8. Le choeur des valseurs 80
  9. Bonne bière et bonne chère 85
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 100
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
84

 

Recensione di MrSteve pubblicata il 11.05.2013. Articolo letto 1437 volte.

 

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