Perversion 99 «Belle Epoque» [2014]

Perversion 99 «Belle Epoque» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
25.10.2014

 

Visualizzazioni:
1759

 

Band:
Perversion 99
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Titolo:
Belle Epoque

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Matteo Dalainon :: Vox
Edoardo Ducci :: guitar
Simone Stramaccioni :: guitar
Francesco Vinci :: Bass
Lorenzo Manzi :: Drums

 

Genere:
Thrash / Heavy Metal

 

Durata:
20' 22"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2014

 

Etichetta:
L.A. Riot Survivor Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Questo EP di debutto dei Romani Perversion 99, “Belle Epoque” è un caso di gruppo non da buttare, ma che non si capisce cosa aveva in mente di fare.
Loro dicono di fare thrash/heavy metal, ma sentendo l’EP è difficile capire se questo quintetto voleva proporre una visione personale al thrash anni 80, tipo Mekong Delta, se è arrivata dal groove e l’ha reso più leggero, e invece sembra essersi arricchita senz’altro di influenze più heavy, ma che non sembrano per niente amalgamate: quando la band va veloce va bene, cioè poche volte, ma sembra un’altra band rispetto a quella che predilige una costruzione della canzone più su tempi medi che su assalti frontali. Per la precisione, l’opener sembra i primi Kreator che però vanno piano a livello di batteria, mentre “Blind sheep” mescola influenze alla Testament, cantati che sembrano avere metriche nu metal e parti thrash, senza contare i ritornelli, che quasi mai destano l’attenzione dell’ascoltatore. Da qualche parte in “The crimson sultan” le coordinate musicali dei Perversion 99 sembrano delinearsi meglio, cioè dare spazio all’epicità e a parti più heavy metal dimenticandosi un po’ di anomalie provenienti da altri generi musicali, mentre per contro la conclusiva “Fear the giant” mostra chiaramente cosa manca a questa band: non i riffs, ma la velocità, in qualche caso.
Normalmente preferisco bands che, pur non essendo perfette, sparano dei picchi di composizione interessanti pur non essendo prime di difetti a quelle che ricopiano delle coordinate stracollaudate, ma sebbene qui siamo nel primo caso, il potenziale dei Perversion 99 non è molto pervenuto, non è chiaro granché a chi è destinato questo disco né, come detto, dove volevano andare a parare. Probabilmente i Perversion 99 possono fare bene in futuro, ma per ora la loro macchina va ancora rodata. Disco troppo acerbo.

Track by Track
  1. The art of war 55
  2. Blind Sheep 55
  3. The crimson sultan 65
  4. Fear the giant 55
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 60
  • Qualità Artwork: 55
  • Originalità: 55
  • Tecnica: 65
Giudizio Finale
58

 

Recensione di Snarl pubblicata il 25.10.2014. Articolo letto 1759 volte.

 

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