Plakkaggio «Verso La Vetta» [2022]

Plakkaggio «Verso La Vetta» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
27.11.2022

 

Visualizzazioni:
784

 

Band:
Plakkaggio
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Titolo:
Verso La Vetta

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
gAbbath :: Vocals, Guitar
Deleterioth :: Guitar
ChrisNunnoS :: Bass
Comrade Fiacchi :: Bass
ValHell :: Drums

 

Genere:
Heavy Metal/ Punk Hardcore

 

Durata:
29' 34"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
25.03.2022

 

Etichetta:
Time To Kill Records
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Hellnation Music
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Anubi Press
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Recensione

Ragazzi, sono i Plakkaggio, e questo è il nuovo disco, chiamato “Verso la vetta”. E la recensione potrebbe anche finire qui, essendo il gruppo di Colleferro un vero classico musicale. Non una band che si conosce perché suona parecchio, non una band che piace per ideali politici destri o sinistri, ma semplicemente i Plakkaggio sono una band che spazia tra rock, punk, hardcore e metal, con varie citazioni ai gruppi classici del passato.
Potrà sembrare uno stile musicale ordinario, ma il discorso è che ciò che trasforma i Plakkaggio è l’attitudine, nonché la voglia di includere diverse citazioni vere e proprie a rock e metal di vario genere, incorporandole nella musica loro e facendole funzionare sia come omaggio che come corroborazione della loro proposta musicale, il tutto condito da un substrato punk/rock/HC spesso e graffiante. Potrei infatti parlarvi del messaggio preciso e inequivocabile della title track, che si appoggia pure al power metal nel ritornello, o di come “Lutto” è un brano da stadio che per voglia di far baldoria alcolica non sfigurerebbe come support act a bands come i Korpiklaani, potrei parlarvi anche di come “Palaeoloxodon antiquus” è un HC vagamente metal con al ritornello nientemeno che il barrito di un elefante, e potrei citare anche “Valhalla”, un brano che in neanche 4 minuti riesce a suonare tipicamente punk, tranne poi aggiungere una parte di violino (!!!) che fa da preludio a una parte symphonic black metal perfettamente inserita (?!?!?), il tutto passando per un ritornello tipicamente folk metal. Siete sbigottiti? Eppure questo brano è così. L’intero disco è così: non sono delle schitarrate a caso: sono un sound genuino che include le influenze più lontane e le omaggia alla perfezione.
In altre parole, i Plakkaggio non sono una band “che varia” o “che ci piace perché fa un po’ di robe metal”: è una band che ha classe da vendere, e che tutto questo serva di lezione ai wannabes dell’HC che cercano di fare appropriazione culturale del metal o del black metal, risultando sempre in robe rifatte al pro tools o che contengono un riff (uno) black metal banale e evitabile in tutto l’album, e poi spacciarlo per “blackened”. Volete fare punk/HC e volete potenziare il vostro sound con il metal, e al contempo omaggiarlo? Bene, i Plakkaggio sono l’unica band che vi serve.
Il voto è molto alto, ma i Plakkaggio se lo meritano.

Track by Track
  1. Verso la vetta 90
  2. Giorni lontani 85
  3. Palaeoloxodon antiquus 85
  4. Lutto 85
  5. Rivolta 90
  6. Birra in lattina 85
  7. Valhalla 90
  8. Declino 85
  9. Oi! Siamo ancora qui (Cover UFO) S.V.
  10. Oltre la vetta 85
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 85
  • Originalità: 90
  • Tecnica: 90
Giudizio Finale
87

 

Recensione di Snarl pubblicata il 27.11.2022. Articolo letto 784 volte.

 

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