Prehistoric Pigs «Everything Is Good» [2015]
Recensione
Il trio a nome suini preistorici debutta con questo LP dalla cover spettacolare ma oscura, che vuol preannunciare le sensazioni e gli abissi nei quali la musica lì contenuta ha intenzione di condurre l'ascoltatore.
Trattasi di magma strumentale gonfio di bassi e fuzz e distorsione, con echi post, lunghezze prog, ripetitività stoner,e ruvidità hard rock.
Otto tracce corpose, ben suonate e prodotte senza troppi compromessi, con la velleità di guidarci lungo abissi o spazi siderali lovecraftiani: l'intento riesce in parte. Gioverebbe al raggiungimento dell'obiettivo maggiore sinteticità e varietà (anche se la ripetitività può ben essere un canone musicale valido [cfr. ostinato] e financo voluto, con intento ben preciso) in modo da differenziare la musica del trio da quella di altre formazioni affini.
Track by Track
- Everything is good I 60
- Universally droning 60
- Red fields 60
- Shut up it's raining yolks 60
- When the trip ends 60
- Hypnodope 60
- Zug 60
- Everything is good II 60
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 65
- Qualità Artwork: 65
- Originalità: 60
- Tecnica: 65
Giudizio Finale
61Recensione di F pubblicata il 31.07.2015. Articolo letto 1823 volte.
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