Psychokiller «Higher» [2017]
Psychokiller
Titolo:
Higher
Nazione:
Italia
Formazione:
- Enrico Spina :: Voice, guitar;
- Nicholas Bena :: guitar, voice;
- Lorenzo Bevacqua :: bass, voice;
- Alessio Scullino :: drums, voice;
Genere:
Rock
Durata:
40' 56"
Formato:
CD
17.03.2017
Etichetta:
Edison Box Records
Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione
Il quartetto torinese degli Psycho Killer, mette in uscita il secondo full lenght intitolato “Higher” concentrando il tutto tra indie pop rock e grunge proiettato su segmenti musicali dai toni quasi psichedelici. I dieci brani proposti, ognuno dei quali rappresentante le sensazioni personali che mutano a seconda dell’essere di ciascun ascoltatore, si rilevano all’ascolto complessivamente soddisfacenti e indubbiamente interessanti soprattutto per gli amanti di tali generi miscelati e moderati. Se il brano d’apertura “Tidal Wave” richiama non poco il grunge dei Nirvana, incamerando al suo interno quella rabbia che inaspettatamente esplode, il successivo “Live Your Life Lonely” risulta un brano dal sapore paranoico dove c’è una sorta di inno ad apparire diversi da come effettivamente non siamo per non farci prendere di sorpresa e farci sopraffare da qualcosa o qualcuno; musicalmente moderata, dove il contesto più stravagante appare il ritornello in un clean quasi inasprito; a seguire “Higher” e “Take Care of Your Sun”, due brani che nel complesso, tra grunge, rock e psichedelica, tendono ad offrire quel tipo di idea che ha la band di fare musica, seguire i propri istinti e non lasciarsi condizionare da niente e nessuno; è poi la volta “I Dream All Tonight”, caratterizzato da un accompagnamento di chitarra acustico moderatissimo quasi a fungere da ballad; “Blackhands” pare premere sull’acceleratore offrendoci quella giusta carica energetica che non guasta mai e che in definitiva è quello che serve per lasciarsi indietro il passato e ricominciare tutto daccapo; “Free To Choose” all’ascolto appare un brano sin troppo scontato e ripetitivo, un misto tra rock e pop quasi commerciale; “In The Mood”, track quasi più provocatrice che racchiude in se un rock convinto e menefreghista; “Under Pressure”, ben miscelato tra rock grunge che anticipa la conclusiva “Could You Make Up”, forse uno dei brani meglio riusciti per la struttura ritmica, non certo esuberate, ma assolutamente d’effetto. Un disco che complessivamente non rappresenta alcun miracolo ma che nel complesso offre all’ascoltatore quel tipo di compagnia che si scontra con uno stato d’animo funesto.
Track by Track
- Tidal Wave 70
- Live Your Life Lonely 65
- Higher 65
- Take Care of Your Sun 65
- I Dream All Tonight 60
- Blackhands 65
- Free To Choose 70
- In The Mood 55
- Under Pressure 70
- Could You Make Up 75
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 65
- Qualità Artwork: 65
- Originalità: 65
- Tecnica: 65
Giudizio Finale
66Recensione di Wolverine pubblicata il 06.04.2017. Articolo letto 1265 volte.
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