Raven Tide «Echoes of Wonder» [2011]

Raven Tide «Echoes Of Wonder» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Zoro »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1725

 

Band:
Raven Tide
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Titolo:
Echoes of Wonder

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Cheryl (Vocal)
Shark (Guitar)
Fred (Bass)
Mark (Drums)

 

Genere:

 

Durata:
42' 0"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2011

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Il compito di un recensore dovrebbe essere di descrivere la musica che ascolta, e non di etichettarla. Eppure, penso di fare un gran favore a tutti dicendo che questo il debut Echoes of Wonder dei nostrani Raven Tide è puro Gothic. Tutto in esso mira a far la gioia delle ragazze a cui piace vestirsi di pizzo nero, con una sezione strumentale metallica estremamente castigata e poco invadente, una voce femminile carezzevole ed intimista, e accenni di tastiere che mettono i puntini sulle i con qualche nota vellutata di pianoforte, oppure un po’ di sinfonia e di elettronica quando serve. I Raven Tide propongono un metal che fatico a definire tale, molto easy nella sua fruibilità, sicuramente molto femminile, e che piacerà a chiunque abbia consumato i cd degli Evanescence.
Dopo una partenza un po’ troppo ovattata, la musica inizia ad essere più incisiva con i ritmi più ariosi ed epici di The Ascent, per poi assestarsi su una forma canzone che cerca il ritornello catchy, e che non aggredisce mai l’ascoltatore (inaspettatissimi gli inserti di growl in Lucifer Bliss). In effetti, nonostante i musicisti nel gruppo siano validi, sembrano non volercelo troppo ricordare, distribuendo i momenti di puro strumentale con il contagocce (peccato, il riecheggiare minimalista del basso, o quelle incursioni pungenti di chitarra ci sono piaciuti tanto), e preferendo valorizzare la voce melodiosa della cantante Cheryl, di una delicatezza estrema, che farà sospirare le fan di Amy Lee e schiumare i fan di George Fisher.
Insomma, quello che i Raven Tide si sono posti di fare, l’hanno fatto bene, anche se nell’ascolto si sente la mancanza di una maggiore incisività, un maggiore carattere, che un suono più tecnico o anche un ulteriore virata verso l’easy listening avrebbero dato. Quindi bravi, ma sono sicuro che il secondo album ci mostrerà quello di cui sono davvero capaci.

Track by Track
  1. Oblivion 55
  2. The Ascent 70
  3. Doom Reveil 65
  4. Abyss 70
  5. Frail 60
  6. Frozen 70
  7. Alfirin Alagos 65
  8. Lucifer Bliss 75
  9. Steal me From Death 70
  10. End To The Flame 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
68

 

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