Remains in a View «No Man's Land» [2016]
Recensione
“No Man's Land” è la seconda fatica dei Remains in A View, gruppo di Sulmona formato nel 2007. Anche in quest' ultimo lavoro lo stile della band è basato soprattutto sui riff chitarristici quasi math e progressive, su breakdwon ritmici e sull'alternarsi di scream e clean. In “The New Beginning” le chitarre sono ben coordinate e in accordo con il drumming calcolato che dà vita a una struttura inossidabile, potenziando l'andamento narratorio ondulatorio con climax ad effetto dove le vocals risultano particolarmente intense. “No Man's Land” è basato su una melodia distorta e sul main theme leggermente dissontante e contrapposto ad improvvise vampate riffistiche potenti che sfoderano muri di suono al ritmo di cymbals fuoriosi e scream, che cede nervosamente il posto al clean. “Media Terror” è il miglior brano dell'Ep: gli elementi fino ad ora messi in campo si legano in modo efficace e fanno emergere tutta la versalità dei Remains In A View. Le chitarre completamente sbrigliate, la batteria dritta e trascinante e le vocals che non si danno pace danno una scossa allo stile definito e inquadrato precedentemente mostrato. “Evolve”, infine, punta sulla progressività, sul dialogo tra le due vocals, su riff ben costruiti e parti veloci che rompono le linee ritmiche di doppio pedale. Con “No Man's Land” i Remains In A View dimostrano di continuare la strada dell'ibridazione, ricorrendo ad una maggiore solidità stilistica, che rappresenta la spinta vettoriale della band.
Track by Track
- The New Beginning 75
- No Man's Land 75
- Media Terror 80
- Evolve 75
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 80
- Qualità Artwork: 80
- Originalità: 75
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
77Recensione di Jezebel pubblicata il 11.08.2016. Articolo letto 1419 volte.
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