Revoltons «Celestial Violence» [2023]

Revoltons «Celestial Violence» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Bata »

 

Recensione Pubblicata il:
23.03.2024

 

Visualizzazioni:
850

 

Band:
Revoltons
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Titolo:
Celestial Violence

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Elvis Ortolan - Drums
Alex Corona - Guitars
Simone "Zimon" Sut - Bass
Carlo Venuti - Guitars
Antonio Boscari - Vocals

 

Genere:
Heavy Metal

 

Durata:
47' 44"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
12.05.2023

 

Etichetta:
Sleaszy Rider Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Nee-Cee Agency
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Recensione

Dal Friuli Venezia Giulia tornano a noi (sono attivi ormai da trent’anni e questo è il oro sesto lavoro) i Revoltons con il loro power colorato a tinte progressive e thrash metal e con la band rinnovata per 3/5. Sono rimasti del precedente album solo Alex Corona (membro fondatore e chitarra) e Elvis Ortolan (batteria) mentre i nuovi innesti rispondo ai nomi di Simone Sut al basso, Antonio Boscari alla voce e Carlo Venuti alla seconda chitarra. Anche per questo lavoro scelgono di dare vita ad un concept incentrato stavolta al periodo recente di lockdown.
Iniziamo a parlare dei pezzi; forse i due brani che spiccano di più sono “Escape Or Drown” (che apre il lavoro) e “Generation Mask”; due pezzi belli tosti, tirati ma con spunti melodici che emergono al momento giusto. Due pezzi che ti rimangono in testa. Altro pezzo tirato sulla falsariga degli due appena citati è Mask, The Darkfall con voce quasi Growl.
Altri pezzi che non sfigurano, anzi, sono la grezza e pesante (nel senso di massiccia) “Reality Is A Crime”, “Cosmic Disabled”, e l’immancabile ballad (o semi?) “Nany John Skennon”. Il pezzo “The game” serve forse a cambiare registro virando verso brani meno diretti ma non per questo meno convincenti i pezzi dove emerge l’anima prog:
“The Darkfall”, “Low Ranking Businessman”, “Reality is a crime”, “Spiritual Monster” e Cosmic Disabled”. Più difficile da memorizzare, non colpiscono subito ma dopo più ascolti anche loro si prendono la loro parte di merito.

Un altro pezzo che mi ha colpito è “Lockdown Diaries”, forse perché mi ha ricordato i Savatage più prog.
Certo non un album da un ascolto e via ma forse per questo me lo ha reso ancora più piacevole. E nonostante questo è forse il lavoro più diretto della band friulana.

Track by Track
  1. 2020 Alternative 75
  2. Escape or Drown 75
  3. Generation Mask 80
  4. The Darkfall 70
  5. Nany John Skennon 65
  6. Low Ranking Businessman 65
  7. The Game 70
  8. Reality Is a Crime 75
  9. Cosmic Disabled 80
  10. Lockdown Diaries 85
  11. Violentia Patris Caelestis? 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 90
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 90
Giudizio Finale
75

 

Recensione di Bata pubblicata il 23.03.2024. Articolo letto 850 volte.

 

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