Revolutio «Vagrant» [2018]

Revolutio «Vagrant» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Fleshrequiem »

 

Recensione Pubblicata il:
24.09.2018

 

Visualizzazioni:
1757

 

Band:
Revolutio
[MetalWave] Invia una email a Revolutio [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Revolutio [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Revolutio [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Twitter di Revolutio [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il canale YouTube di Revolutio [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina ReverbNation di Revolutio [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina SoundCloud di Revolutio

 

Titolo:
Vagrant

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Maurizio Di Timoteo - Vocals
Luca Barbieri - Lead Guitars
Carlos Reyes Vergara - Rhythm Guitars
Francesco Querzè - Bass
Davide Pulito - Drums

 

Genere:
Post Apocalyptic Thrash Metal

 

Durata:
48' 14"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
09.11.2018

 

Etichetta:
Inverse Records
[MetalWave] Invia una email a Inverse Records [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Inverse Records [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Inverse Records [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Twitter di Inverse Records [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagine GooglePlus di Inverse Records

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Rimanemmo con "Lead the Way & the Old Days Remastered" nel 2013, lavoro primogenito di 6 tracce di questi ragazzi bolognesi, e da allora silenzio di tomba fino a "Vagrant", un disco anni luce avanti sotto tutti i punti di vista rispetto al loro esordio.
I Revolutio si ispirano al mondo post apocalittico di Mad Max ed il loro sound pur essendo principalmente improntato sulle sonorità odierne ha anche dei richiami alle vecchie glorie del thrash oltreoceano, anche se tecnicamente è un thrash molto death oriented. E' un sound a mio avviso fortemente ispirato allo stile Gojira, ne consegue una non di poco conto lack di originalità; se dovessi dirlo in termini da bar sport è il fratello di Phil Anselmo con sound alla Gojira e con ambientazioni molto simili agli In Flames di "Soundtracks For Your Escape".
Questa è con tutta probabilità la criticà più grossa che si può fare oltre forse al fatto che la voce risulta troppo muscolare e forzata (a tratti un pò "falsa") di tanto in tanto, oppure l'intro o l'outro "opinabili" (il primo è una bomba nucleare che esplode che non mi sembra proprio qualcosa di inaspettato mentre il secondo è un carro o qualcosa di simile che cammina nel deserto per 14 min) ma per il resto il disco non ha praticamente nessun difetto.
Suona da morire! La produzione è eccelsa, il songwriting è sensatissimo e il risultato finale è da colonna sonora di un film. Prima sana bastonata arriva da "Meek And The Bold", bellissimo brano d'apetura ricco di "tools" (come tutto l'album del resto), cori energici e catchy, chitarroni in palm muting, melodie digitali di background ecc... segue "What Breaks Inside" coi medesimi mood e grinta della sorella che la precede in cui si scorgono anche i primi accenni al growling dell'album. E' poi il turno di "The Oracle", non vi dico niente; andatevi a vedere il video. "Ozymandias" è lo spartiacque tra la parte più "ariete" del disco da quella più riflessiva, malinconica e melodica, infatti il disco rivela da li in poi l'altra faccia del suo carattere. "Eclipse" è un accompagnamento di chitarra echeggiante e batteria con assoli sovraincisi, molto molto gradevole. "Silver Dawn" è la più "mistica" , caratterizzata da un splendida linea melodica vocale su un muro di tamburi e accordi lunghi e profondi di chitarre distorte che cedono man man il posto ad arpeggi in clean che accompagnano il crescendo di tonalità del cantato per poi chiudere in stile basico Revolutio senza però andare ad intaccare minimamente la magia precedentemente creata. "Requiem" è di sicuro la più tranquilla e accessibile, un pò "Nothing Else Matters" se si può dire, mentre in chiusura abbiamo "Daydream" che pare una continuazione di "Requiem" ma con un epilogo decisamente più aggressivo.
Dovrò penalizzare trasversalmente tutte le songs per via della forte e palese presenza di gruppi di punta del genere all'interno di questo disco, per una scelta di suoni e di mixing fin troppo battuta e ribattuta e in misura minore per un concept che pur essendo molto figo è però già stato inserito in diversi contesti, dalla musica,ai giochi da tavolo, ai videogiochi, ai film ecc... A parte questo è un gruppo che merita gli ascolti, le visualizzazioni e tanta gente ai concerti; è ammirevole ed esemplare l'attenzione e la cura per tutto ciò che concerne l'identità del progetto, dall'artwork, al video, all'inciso, ai costumi ecc...
Date un ascolto a "Vagrant" e supportate.

Track by Track
  1. Afternath S.V.
  2. Meet And The Bold 70
  3. What Breaks Inside 70
  4. The Oracle 75
  5. Ozymandias 70
  6. Eclipse 70
  7. Silver Dawn 80
  8. Requiem 75
  9. Daydream 75
  10. The Great Silence S.V.
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
73

 

Recensione di Fleshrequiem pubblicata il 24.09.2018. Articolo letto 1757 volte.

 

Articoli Correlati

News
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
  • Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.