Rise To Fall «Into Zero» [2018]

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Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
21.12.2018

 

Visualizzazioni:
1298

 

Band:
Rise To Fall
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Titolo:
Into Zero

 

Nazione:
Spagna

 

Formazione:
Xabier Del Val :: Drums
Javier Martin :: Bass
Dann Hoyos :: Guitars
Hugo Markaida :: Guitars
Alain Gutierrez :: Lyrics

 

Genere:
Melodic Death Metal

 

Durata:
47' 5"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
30.09.2018

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Izkar Producciones
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Recensione

Interessante terzo disco degli Spagnoli da Bilbao Rise to Fall, che arrivano al quarto album in 12 anni di onorata carriera fatta di molti concerti e alcune soddisfazioni tolte, e che in questo “Into Zero” ci propongono una dozzina di death melodico moderno per circa 47 minuti di musica.
Non stiamo parlando, visto il genere e ascoltato il disco, di qualcosa di innovativo, ma va anche detto che fortunatamente “Into Zero” non è un album banale o che sacrifica la parte più metal per soluzioni più edulcorate e orecchiabili quasi usa e getta: l’album infatti mostra un melodeath sicuramente melodico e moderno, ma che comunque riesce a farsi notare anche per una maggiore prepotenza delle chitarre, che con partiture aggressive riescono a rendere l’album più potente e muscoloso, come si può notare nelle prime due canzoni. Da qui in poi, tuttavia, la componente moderna e più “core” si rivela più presente, debitrice agli In Flames di metà carriera, ma comunque con un tiro più muscoloso e con assoli di chitarra decisamente più di stampo heavy riusciti, che donano una marcia in più a brani come “Virgin Land” e “Temptation...” tra gli altri. E se una “The empress” vede i nostri cimentarsi su sonorità più morbide e soffuse, si nota il notevole tiro da live in canzoni come “Effects of the terrestrial syndrome”, che accentua ancora di più la componente metal, o la conclusiva “White Canvas”, che funge da summa compositiva di un album senza dubbio di stampo classico, ma comunque apprezzabile e di certo sufficientemente metal, ben lontano dagli eccessi easy listening delle bands più moderne e meno metal.
Nulla di innovativo, dunque, ma apprezzabile per chi ama il melodeath.

Track by Track
  1. The descendant 75
  2. In the wrong hands 75
  3. Acid drops 70
  4. House of crosses 70
  5. Virgin land 75
  6. The empress 70
  7. Temptation feeds on our weaknesses 75
  8. Zero hour 70
  9. Effects of the terrestrial syndrome 75
  10. Survivor 70
  11. Game of appearances 70
  12. White canvas 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
73

 

Recensione di Snarl pubblicata il 21.12.2018. Articolo letto 1298 volte.

 

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