Rod Sacred «Another Day» [2023]

Rod Sacred ŤAnother Dayť | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
10.05.2024

 

Visualizzazioni:
321

 

Band:
Rod Sacred
[MetalWave] Invia una email a Rod Sacred [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Rod Sacred [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Rod Sacred

 

Titolo:
Another Day

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Franco Onnis :: Bass, Vocals
Antonio Deriu :: Vocals
Manu Pes :: Guitars
Mattia Mulas :: Drums

 

Genere:
Heavy Metal

 

Durata:
38' 5"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
01.06.2023

 

Etichetta:
Metalzone
[MetalWave] Invia una email a Metalzone

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Il quarto album dei Rod Sacred, band heavy metal da Villasor, Cagliari, consiste nel classico caso di band che rispecchia alla perfezione tutti i crismi dell’heavy metal anni 80, donandoci un disco non male e genuino, e che però un motivo o l’altro non riesce a farci gridare al miracolo per via di un sound classico sia in senso positivo che anche in quello negativo, ovvero che non propone granché di nuovo a quanto fatto da altri.
“Another day” infatti mette le cose in chiaro sin da subito nella title track d’apertura: è un disco realizzato con tanta passione, e anche con una qualità sonora forse volutamente old school, che suona bene ma che è anche un po’ elementare e che toglie molto dell’impatto degli strumenti, mentre il livello compositivo dei brani è sempre buono, ma non fa mai gridare al miracolo per la poca innovatività del sound. Altrettanto eloquente è “Freeman”, che pur stupendo a livello di arrangiamenti di basso e di chitarra solista, resta pur sempre con un certo feeling di già sentito, e ti aspetti che una “Eat the rich” degli Aerosmith parta di lì a poco. E questi due brani e “The ring is broken” costituiscono anche i picchi compositivi dell’album, con il resto dei brani non male ma con meno idee, e due ballads un po’ prolisse e una canzone strumentale (che francamente poteva benissimo diventare un brano vero e proprio cantato) a completare il quadro, per un risultato certamente godibile ma che, come detto, ci piace e ci appassiona, ma neanche ci fa gridare al miracolo.
In altre parole, i Rod Sacred in questo “Another day” ci si presentano come una band che (citando Van Halen) “va bene in apertura ai concerti, ma che non è da headliner”, e dove tutto suona bene, ma senza fare miracoli compositivi, per un risultato che ci fa piacere in macchina andando o tornando da un viaggio, ma che comunque non va molto oltre lo status di disco di nicchia. Per fans del metal classico italiano e pochi altri.

Track by Track
  1. Another day 70
  2. Freeman 75
  3. Land of pain 65
  4. The ring is broken 70
  5. Try to understand 70
  6. I miss you 65
  7. The day after 65
  8. No regress 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
68

 

Recensione di Snarl pubblicata il 10.05.2024. Articolo letto 321 volte.

 

Articoli Correlati

Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
  • Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.