Ruinthrone «Urban Ubris» [2013]

Ruinthrone «Urban Ubris» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Andreas X »

 

Recensione Pubblicata il:
20.03.2013

 

Visualizzazioni:
2222

 

Band:
Ruinthrone
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Titolo:
Urban Ubris

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Edoardo Gregni - lead vocals
Adriano Strinati - guitars, vocals
Nicolò De Maria - guitars, vocals
Giorgio Mannucci - keyboards
Michele Attolino - bass guitar
Andrea Riccucci - drums

 

Genere:
Power / Progressive Metal

 

Durata:
52' 27"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
01.04.2013

 

Etichetta:
Buil2kill Records
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Distribuzione:
Code7 Distribution
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Audioglobe
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CM Distro (Germania)
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Agenzia di Promozione:
Nadir Promotion
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Recensione

Questa recensione non è stata facile. I RuinThrone, sestetto prog-power metal capitolino attivo dal 2008, mi hanno messo in difficoltà.
Superata l’intro ambient “Breath the Decay”, la non particolarmente attraente “Summoner” ci traghetta alla powerona “Desert Twilight”, caratterizzata da un’impronta Blind Guardian abbastanza riconoscibile e una parte solistica di stampo tipicamente Symphony X.
Proseguendo l’ascolto ci imbattiamo in “Blinded” con una parte solistica che ci permette di uscire dal torpore causato dal resto della canzone, prima di ascoltare “Another Cry”, che con la sua intro di pianoforte ci fa pensare, ingannandoci, ad un lento, per poi rivelarsi un mid tempo pronto ad esplodere in tutta la sua sofferta cattiveria.
“Throne of Your Ruin” ci riporta su binari più prettamente power metal, in cui la parte solistica (bellissima combo chitarra-tastiera) si infrange sul muro inaspettato (d’altronde, il bello del prog è proprio questo) di un arpeggio di chitarra acustica, prima di ripartire furiosa nel chorus finale.
Seguono il 3/4 epicheggiante di “Ocean Still Sings” e la potente “Chiral Twin” con la sua intro arabeggiante, prima che la carichissima “Dance of Lights” lasci spazio alla conclusiva “Chant From the Sky” e alle sue atmosfere acustiche e ancora di stampo epic, impreziosita dal duetto tra il cantante Edoardo Gregni e la guest Francesca Messali.
Come dicevo all’inizio, questa recensione non è stata facile. I RuinThrone sono indubbiamente bravi, sanno dove vogliono andare a parare e vanno dritti al punto, senza eccessivi fronzoli (non faccio rientrare nel concetto di “fronzoli” gli assoli virtuosi e divisi tra chitarristi e tastierista, in quanto rientrano pienamente nel genere di riferimento della band). Ottima l’amalgama tra i membri della band nonché l’inserimento nel tutto dei numerosi guest musicians. La produzione è di qualità e la scelta dei suoni da parte della band è complessivamente immune da critiche (dalle quali tendo peraltro a tirarmi fuori per principio)…ma. C’è un ma. Nel senso che già il prog è un genere che va “capito”, è apprezzabile l’idea di infarcirlo con sonorità derivanti dall’epic metal, però bisogna dargli quel qualcosa in più per renderlo “speciale”. Il comunque indubbiamente bravo Edoardo, con la sua voce graffiante e potente, infatti, tende ad “appiattire” i brani (che probabilmente già un po’ piatti sono di loro).
Detto questo, se amate il prog metal e il power metal, procuratevene una copia, perché quest’album, tutto considerato, merita sicuramente l’attenzione degli amanti del genere.

Track by Track
  1. Breath the Decay 50
  2. Summoner 60
  3. Desert Twilight 70
  4. Blinded 60
  5. Another Cry 75
  6. Throne of Your Ruin 80
  7. Ocean Still Sings 65
  8. Chiral Twin 70
  9. Dance of Lights 70
  10. Chant Form the Sky 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 90
Giudizio Finale
67

 

Recensione di Andreas X pubblicata il 20.03.2013. Articolo letto 2222 volte.

 

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