Running Death «Overdrive» [2015]
Recensione
I bavaresi Running Death nascono nel 2007 e, dopo 8 anni di attività e due EP all'attivo giungono nei negozi con il loro primo full-lenght intitolato "Overdrive" distribuito dalla nostrana Punishment 18 Records.
Fondati dal chitarrista Simon Bihlmayer, il combo tedesco ci comunica che la loro intenzione è di rifarsi agli anni '80, periodo in cui lo speed e il thrash metal hanno trovato il loro massimo periodo di splendore anche in Europa. I nostri, infatti, si impegnano al massimo per riuscire a riprodurre il sound e le ambientazioni di quel periodo, riuscendo però a metà nel loro intento. Il sound dei Running Death è potente e fa dei riff al fulmicotone e degli stacchi continui il suo punto di forza ma, anche dopo numerosi ascolti, la musica della band teutonica stenta a spiccare il volo; i passaggi da i momenti melodici a quelli maggiormente violenti sono sicuramente interessanti e di buon appeal, ma alla lunga un po' troppo noiosi. La sezione ritmica fa il suo lavoro senza particolari errori o cadute di stile, ma il vero problema dei Running Death è la voce di Simon Bihlmayer, troppo monotona e davvero poco incisiva. Brani come "Remote controlled" o "Raging nightmare", sono senza dubbio interessanti anche se spesso troviamo riferimenti ai primi Kreator e Metallica, ma si tratta di song che, alla fine lasciano abbastanza indifferente l'ascoltatore.
Sia chiaro, il combo bavarese suona bene ed ha una tecnica discreta, anche alla luce della loro giovane età, ma la mancanza di personalità e la ripetitività dei riff abbassano notevolmente il livello musicale.
In conclusione questo "Overdrive" è un lavoro suonato e registrato veramente bene, ma che dubito riuscirà a svettare nel marasma tra i numerosi cd presenti nel panorama europeo. Dedicato esclusivamente ai maniaci del genere, molto probabilmente annoierà coloro che non amano molto il thrash-speed metal all'europea. Sono però convinto che, un maggiore studio dei particolari, un vocalist più performante e una bella dose di personalità nel sound potrebbe rappresentare quella chiave di volta che porterà i Running Death ad essere ricordati nei prossimi decenni. Accettabile punto di partenza, e con buon margine di miglioramento; attendiamo quindi il loro prossimo lavoro ce, sono convinto, ci porterà piacevoli sorprese.
Track by Track
- It Begins (Intro) S.V.
- Hell On Earth 65
- Psycho 70
- Remote Controlled 70
- Close Minded 60
- Raging Nightmare 70
- Deludium 65
- Mercenary 65
- Pray For Death 55
- Reduced 55
- Overdrive 65
- I See A Fire 60
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 75
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 50
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
64Recensione di FallenAngel pubblicata il 14.08.2015. Articolo letto 2913 volte.
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