S.R.L. «Mutatio et Mæstitia» [2007]

S.r.l. «Mutatio Et Mæstitia» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Cynicalsphere »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
4732

 

Band:
S.R.L.
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Titolo:
Mutatio et Mæstitia

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Jerico - bass
Rawdeath - drums
Alcio - guitars
Elvys - guitars
Khaynn - vocals

 

Genere:

 

Durata:
41' 1"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2007

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Dopo il successo riscontrato con il precedente “In Memoria Temporis”, gli S.R.L., una delle più longeve compagini della nostra penisola, tornano a farsi sentire con la loro quarta produzione in studio, “Mutatio et Mæstitia”, pubblicata per la NewLM Records proprio in concomitanza con il quindicesimo anno di attività della band. Un bel traguardo quello raggiunto dai “menestrelli del 2000” (come una volta vennero definiti), a coronamento di una carriera in cui, fra concerti e riconoscimenti ottenuti, di strada ne è stata percorsa parecchia, sebbene negli ultimi tempi siano occorsi diversi cambiamenti, sia in fatto di elementi, sia per quel che concerne le coordinate stilistiche. A differenza dell’acclamato predecessore infatti, su “Mutatio Et Mæstitia” non sono più della partita il chitarrista Alessio Menghini, il tastierista Gabriele Vittori e lo storico singer Pietro Costanzi, a cui sono subentrati dapprima Elvys Damiano dei Subliminal Crusher alla 6 corde ed infine Francesco “Khaynn” Bacaro dietro il microfono. Inoltre, pur mantenendo intatta quella caratteristica che vuole gli S.R.L. portabandiera di un metal dalle lyrics nel patrio idioma (cosa sempre più rara nel panorama attuale), la progressiva evoluzione del quintetto ternano ha fatto sì che i nostri, abbandonate forse definitivamente quelle influenze thrash classiche su cui erano impostate le loro basi, poggiassero oggi queste fondamenta su sonorità moderne e maggiormente in linea con gli standard attuali. Risultato di questo graduale rinnovamento è stato perciò un thrash/death d’impatto, molto più brutale e granitico che in precedenza, dalle linee vocali potenti ed aggressive, aspetto quest’ultimo che li differenzia ancor di più rispetto al passato.
Specchio fedele di questa nuova identità maturata è il tris d’assi calato con “La Sentenza”, “Melma” e “Il Canto della Devastazione”, i primi tre episodi del disco, nonché i migliori. Strutturati su riff marmorei e ritmiche forsennate in pieno stile “swedish”, i pezzi in questione non concedono alcuno spazio alla melodia, risultando quindi diretti e rabbiosi già dal primo ascolto. La voce al vetriolo di Khaynn ben si amalgama con i suoi scream alla furia cieca trasmessa dagli strumenti, risultando perciò ben adatta anche ad interpretare con la giusta rabbia e violenza le fotografie descritte dagli S.R.L. di una realtà in cui al cambiamento (mutatio) l’uomo è spesso portato attraverso sofferenze e dolori (mæstitia). Un concept realistico e veritiero a cui si legano anche le tracce seguenti, restando salde sull’assetto compositivo delle iniziali, con alterni risultati in cui a episodi in tono minore (“Khoma”, “Labirinto”) fanno da contraltare altri di pregevole fattura (“Veleno”, “Inerme”). A concludere la track-list una reinterpretazione live de “Il Funambolo”, classico del combo umbro presente su “In Memoria Temporis”, qui riarrangiato ed ottimamente eseguito con la nuova line-up.
In sostanza il quadro che emerge da “Mutatio Et Mæstitia” è quello di una band che, fatto tesoro delle passate esperienze, ha saputo dare alla sua natura artistica una precisa identità, con un song-writing più al passo coi tempi che non mancherà di fare proseliti fra i seguaci più e meno giovani del genere. Rimane però in agguato il rischio di un’eccessiva somiglianza alle parallele esperienze artistiche dei “soci”, dalle quali una volta gli S.R.L. erano sia in fatto di stile che di sonorità nettamente più distaccati. Un pericolo che comunque non cancella la buona prova qui offerta, segno del gradito ritorno sulle scene di una compagine, di cui sentiremo parlare ancora a lungo.

Track by Track
  1. Canto III 60
  2. La Sentenza 80
  3. Melma 90
  4. Il Canto della Devastazione 80
  5. Veleno 75
  6. La Terra delle Ombre 70
  7. Inerme 75
  8. Khoma 65
  9. Labirinto 70
  10. Il Funambolo (live) 85
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
75

 

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