SYK «I-Optikon» [2016]

Syk «I-optikon» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
07.01.2017

 

Visualizzazioni:
1984

 

Band:
SYK
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Titolo:
I-Optikon

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Dalila Kayros :: Vocals/Synths;
- Stefano Ferrian :: Guitar;
- Gianluca Ferro :: Guitar;
- Federico De Bernardi di Valserra :: Drums;

 

Genere:
Extreme Progressive Metal

 

Durata:
36' 47"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
02.12.2016

 

Etichetta:
Housecore Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Earsplit PR
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Recensione

E’ prodotto da Phil Anselmo quest’ultimo lavoro dei Syk “I-Optikon”, un lavoro quasi al di fuori del comune se si considerano le sue particolari propensioni djent che sprigionano un’ambientazione ai limiti del claustrofobico caratterizzate da andature e contesti disarmonici di metal estremo che fanno tutto il resto. Non un lavoro di semplicissima assimilazione che necessita di ripetuti ascolti per carpirne sino in fondo l’effetto e l’annesso contesto sviluppato delle intricate quanto particolari andature. Ai limiti del delirante si presenta la parte vocale ad opera dell’incredibile Dalila Kayros la quale, tra i vorticosi riff che spaziano dall’ extreme metal al djent, rende assolutamente particolare quanto espressivo questo lavoro. Otto tracce dunque che si alternano tra andature difformi, dissecate e ipnotismi, ai limiti della coerenza compositiva, per disporsi talvolta su contesti e partiture orientabili sul metal. I brani partono in maniera quasi spiazzante con “I Optikon”, un brano che presenta un intro decisamente degna del miglior horror poi sviluppatasi musicalmente su tutto ciò che appare di incredibile quando il metal si scontra con il djent; si passa a “Sinomi”, un altro brano ai limiti del delirante tra andature ipnotiche e massima espressività della parte cantata; “Disintegrate”, apre offrendo una base di metal extreme quasi alla Meshuggah, dove andature sottotono sviluppano vortici e annesse contesti al limite dell’ascoltabile; si prosegue con “Mud” altro brano che appare decisamente anche più nitido all’ascolto grazie alla ridotta penombra delle andature; “Fleshworm” offre un’altra andatura ai limiti del delirante sia per l’ottima interpretazione del cantato che per lo strascinarsi delle lentissime andature; “Fong” parte nuovamente con una buona dose di metal dinamico, compatto, poi divenuto maggiormente moderato per le sue particolari andature quasi disconnesse; “Absense” e “The White Sun”, chiudono il platter lasciandoci avvolti nei vortici più estremizzati del contesto musicale tra extreme e progressive; un disco di non facile apprendimento soprattutto se si considera il contesto oscuro che caratterizza l’interno lavoro e le annesse dinamiche che caratterizzano ogni singolo brano.

Track by Track
  1. I Optikon 65
  2. Sinomi 70
  3. Disintegrate 70
  4. Mud 65
  5. Fleshworms 75
  6. Fong 70
  7. Absence 70
  8. The White Sun 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
70

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 07.01.2017. Articolo letto 1984 volte.

 

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