Sazernyst «Where Darkness Dwells» [2015]
Sazernyst
Titolo:
Where Darkness Dwells
Nazione:
Italia
Formazione:
Mattia :: Vocals, Guitars
Ingemar :: Guitars
Michele :: Bass
Davide :: Drums
Genere:
Black Metal
Durata:
21' 3"
Formato:
Mini-CD
22.05.2015
Etichetta:
Autoproduzione
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Secondo demo per i Sazernyst, band italiana proveniente da Brescia secondo la pagina di Metal Archives e da Bergamo secondo quella di Facebook, che condensa 5 tracce in 21 minuti di musica.
Un demo caratterizzato dall’avere ombre e luci in continuazione, ovvero una intensità delle canzoni che va e viene e che mi costringe ad una analisi track by track. L’opener “Homicide ritual” è una canzone che all’inizio disorienta per dei cambi umorali all’inizio della canzone un po’ troppo frequenti che mi disorientano, ma che presenta una seconda parte della canzone in ripresa, con una buona compattezza sonora che si rifà a qualcosa addirittura degli Ondskapt. Nella seconda e nella quinta canzone l’equilibrio compositivo si delinea maggiormente, e i Sazernyst sembrano eccellere nei tempi medio lenti per un mood rabbioso e tetro, mentre non sembrano colpire granché nelle parti veloci, tuttavia l’equilibrio cambia ancora nella terza canzone, dove dei riff veloci stile certe cose dei primi Besatt riescono a colpire in positivo nonostante delle metriche vocali che non sempre si incastrano a dovere, mentre la quarta, con dei riff e delle soluzioni ritmiche tanto semplici quanto azzeccate, riescono a darci un brano che forse osa poco, ma che ci va bene così.
In altre parole, come detto all’inizio della recensione, i Sazernyst non sono male, ma la loro intensità musicale va e viene, e non sempre le buone intuizioni musicali che ci sono riescono poi a mantenere quella stessa intensità per tutta la canzone, il che vuol dire che per il futuro consiglierei a questa band di lavorare proprio su questo, nonché anche ad una maggiore amalgama delle proprie influenze, a volte un po’ slegate. Questo fa dei Sazernyst, dunque, una band che apprezzo per vivacità di songwriting ed entusiasmo, ma che ha anche margini di miglioramento.
Track by Track
- Homicide Ritual 65
- The pit and the pendulum 70
- La caduta degli Angeli 65
- Unicursal Hexagram 70
- Death’s Breath 70
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 65
- Qualità Artwork: 60
- Originalità: 65
- Tecnica: 65
Giudizio Finale
66Recensione di Snarl pubblicata il 07.12.2015. Articolo letto 1660 volte.
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