SirJoe Project «Letze Baum» [2018]

Sirjoe Project «Letze Baum» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
20.08.2018

 

Visualizzazioni:
1550

 

Band:
SirJoe Project
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Titolo:
Letze Baum

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Sergio Casamassima :: Lead Guitar;
- Alessandro Granato :: Voice
- Mino Berlano :: Bass
- Luciano Longo :: Keybaords
- Peppe Iovine :: Drums

 

Genere:
Rock / Metal Progressive

 

Durata:
1h 12' 16"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2018

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Spiazza un po’ sinceramente questo disco di debutto di SirJoe Project intitolato “LetzeBaum”, un disco rock prog metal dove ad avere la meglio invece è più che altro un sistema strutturale prevalentemente new age con frammenti progressive. Il progetto in alcune parti risulta piacevole all’ascolto, forse la parte clean pare sin troppo impostata nell’espressività, ed offre in definitiva uno spessore compositivo di rilievo nelle parti più spinte e tipicamente prog mentre per il resto offre un ascolto tende ad allargarsi a ventaglio anche su un ascoltatore poco propenso al mondo rock e metal. Il risultato, dà in sostanza luogo ad una conflittualità, una via di mezzo tra musica quasi divertente ed altra meno avulsa ad uno spirito ribelle, rock e ovviamente metal. Gli strumenti utilizzati ben si amalgamo tra di loro offrendo comunque una certa coerenza ed espressività ma a tratti il tutto pare avere poco mordente per concentrarsi maggiormente su scie compositive troppo lente e poco attraenti. La prima traccia “Forgive Us” è in sostanza il primo esempio di quanto or ora accennato, mentre le successive “Thieves In A Temple”, un discreto progressive non troppo vario ma divertente e “Coltan Grave”, un soffuso quanto tribale new age prog dalle sembianze anche divertenti se non fosse per la staticità e la noiosità del clean, che vanno poi a cedere il passo a “I Pray The Rain”, un brano con sembianze più new age che altro, ben suonato, ma purtroppo poco fantasioso nei contenuti; è poi la volta di “The Power Of The Sea” moderata ma troppo fuori luogo dall’assetto rock metal pur contenendo un minimale accenno progressive; finalmente la band ci dà una scossa con “Deadly Waltz” con un iniziale progressive, sobrio e complessivamente ben fatto nella sua prima parte poi però trasformatosi in un soft rock inaspettato. L’oscura e strumentale “Anyway”, brano soft, e la successiva “Binary Codes” trasformato in un nuovo rock prog ricco di contesti elettronici e moderni ma un po’ troppo stramazzato dalla nuova interpretazione del clean, ci conducono poi alle successive “The King Of All”, un pop rock, “I Need Time” un rock prog apparentemente soffocato e “Maybe Today” convincono sempre di più per un attribuire al lavoro un contenuto di ampie vedute ma poco affine al più roccioso metal, rock prog; “Rainbow Warrior” è poi un apprezzabile prog e la conclusiva “Selfdestruction”, brano inizialmente acustico strumentale poi maggiormente convincente in alcuni sui passaggi più diretti in chiave progressive, delineano in definitiva questo progetto di matrice rock prog forse troppo carico di new age che ne offusca in parte la propria natura, probabilmente più ribelle, rimasta poco in evidenza al punto da lasciare un po’ di amaro in bocca.

Track by Track
  1. Forgive Us 60
  2. Thieves In A Temple 65
  3. Coltan Grave 60
  4. I Pray The Rain 55
  5. The Power Of The Sea 60
  6. Deadly Walz 70
  7. Anyway S.V.
  8. Binary Codes 60
  9. The King Of All 60
  10. I Need Time 60
  11. Maybe Today 60
  12. Raibow Warriors 65
  13. Selfdestruction 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 65
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 60
Giudizio Finale
62

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 20.08.2018. Articolo letto 1550 volte.

 

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