Sleazer «Deadlights» [2022]

Sleazer «Deadlights» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
12.04.2023

 

Visualizzazioni:
802

 

Band:
Sleazer
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Titolo:
Deadlights

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Roberto Cenci :: Vox
Clemente Cattalani :: Guitars
Stefano Viola :: Guitars
Diego Sbriscia :: Bass
Giampaolo Conti :: Drums

 

Genere:
Heavy Metal

 

Durata:
49' 58"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
07.11.2022

 

Etichetta:
Steel Shark Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Ritornano gli Sleazer da Senigallia, una band heavy metal che in questo secondo “Dealights” sembrano scrollarsi di dosso quelle tracce di sleaze che ogni tanto affioravano nel loro disco di debutto, per concentrarsi completamente sull’heavy metal in sé, tutt’al più con tracce di power/speed metal che affiorano qua e là.
E fortunatamente tutto riesce bene. “Deadlights” riesce ben presto a convincere di non essere solo una band ancora persa agli anni 80 e va invece convincendo per via di un guitar work sempre oculato che riesce a marchiare a fuoco i brani, dandogli quella marcia in più, il tutto associato ad uno stile che più volte mi è sembrato debitore ai Maiden, ma incrociati con certo heavy metal anni 80 italiano, che si sente chiaramente in brani come “Sarnath” o anche la title track o “At the edge of madness”, e non mancano i momenti più tipicamente speed, come la potente “Of storm and steel” o “Black witch”, il tutto senza dimenticare la bella e quasi biker “Night desire”, che tra l’altro per immediatezza del sound mi sembra anche un brano da singolo. Nulla dunque di innovativo, in questo “Deadlights”, ma perlomeno non c’è neanche niente che puzza di stantio o di gente che fa finta di essere rimasta agli anni 80: “Deadlights” degli Sleazer è un album molto consigliato per i defenders, per chi ha passato le serate di settembre all’heavy metal night di Martinsicuro, e tramanda la tradizione con perizia e oculatezza. Come se fosse poco.
Ribadisco: non un album innovativo, ma maledettamente fatto bene. Perché accontentarsi di un back to the retro music se gente come gli Sleazer quello stile non l’hanno mai mollato?

Track by Track
  1. Sewer maze - Intro S.V.
  2. Deadlights 70
  3. Speed of fright 75
  4. Sarnath 75
  5. All my words inside 70
  6. Of storm and steel 75
  7. Black witch 75
  8. Horror at red hook 75
  9. Night desire 80
  10. At the edge of madness 75
  11. Sky turns red 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
74

 

Recensione di Snarl pubblicata il 12.04.2023. Articolo letto 802 volte.

 

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