Solitvdo «Demo MMXII» [2012]
Solitvdo
Titolo:
Demo MMXII
Nazione:
Italia
Formazione:
Herr CDXIII :: Instruments, Raw vocals
WLKN :: Clean Vocals
Genere:
Durata:
26' 39"
Formato:
EP
2012
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Appena ho ricevuto il cd di questa band black metal italiana da Cagliari, ammetto che tra un po’ stavo quasi per cestinarlo. Perché pensavo che fosse l’ennesimo gruppo BM italiano solista che ha fatto un demo strapieno di luoghi comuni del nostro amato genere: drum machine, produzione scandalosa, formazione tutt’altro che completa, idee musicali non pervenute etc. Ma fortunatamente non è stato così, con mio sospiro di sollievo. La proposta musicale di Solitvdo è un metal talmente epico e corale che si può più identificare come Epic viking che come Black. Lo testimoniano le frequentissime armonizzazioni di chitarra dei brani, un riffing mai violento e diretto, frequenti cori e momenti acustici silvani, e in generale una predilezione per i mid tempos, dove S. presenta le proprie idee in maniera molto più efficiente che nelle parti veloci.
Ma questo “Demo 2012” è riuscito? In una parola: abbastanza. Herr CDXIII globalmente sa in quali binari muoversi e riesce a comporre delle canzoni capaci di trovate brillanti, come il riff verso la fine di “Ecce Homo”, oppure la buona marzialità iniziale dell’opener, e già con poco meno di mezz’ora di musica il nostro Herr dimostra che ci sa abbastanza fare in quanto a creatività. Di norma, il cd ha qualche picco, non ha delle cadute di tono vistose, la produzione è abbastanza limpida e ci sono anche delle sovraincisioni. Tuttavia ci sono anche alcuni difetti: spiccano alcuni titoli dal nome sbagliato come “Dead at born” che alla lettera significa “Morto a nato” e “Et ego somnum in fluctus”, traducibile come “e io sonno in onda” e con termini in latino non declinati, e una copertina sinceramente insulsa e che mi fa pensare a qualche savana o prateria ma non certo a qualcosa di più idoneo al black metal. Inoltre, composizionalmente alcuni tonfi ci sono, ad esempio a volte la band cerca eccessive armonizzazioni anche quando non sembra il caso come nelle parti veloci, dove anziché far sfogare il brano con un bel riff a corda aperta, Herr si perde tra le note e i bicordi, e anche certi mid tempos non sono chissà quanto incisivi, con quelli della seconda canzone. Insomma: questo cd è il tipico caso di una band dalla personalità non del tutto ancora definita, che dice di fare un genere (black) ma che all’ascolto della musica gliene viene naturale farne un altro (viking/epic). Il che non è una critica né un difetto e neanche significa che i brani siano brutti, ma inevitabilmente si tratta di un cd la cui personalità musicale è un campo ancora in costruzione, che ha delle idee belle ma non tutte ordinate, e che nondimeno proprio per questo ci incuriosisce per gli sviluppi futuri dello stesso gruppo di songwriting. Da seguire.
Track by Track
- Beata Solitudo, sola beatitudo 65
- Dead at born 60
- O solitude 70
- Ecce Homo 70
- ...et Ego Somnum in Fluctus 60
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 65
- Qualità Artwork: 50
- Originalità: 60
- Tecnica: 65
Giudizio Finale
63Recensione di Snarl pubblicata il --. Articolo letto 1340 volte.
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