Speedjackers «Favourite Sons» [2010]
Speedjackers
Titolo:
Favourite Sons
Nazione:
Italia
Formazione:
Kekko :: Vocals
Nicko :: Guitar
Bino :: Guitar
Set :: Guitar
Murka :: Bass
Nik :: Drums
Genere:
Durata:
44' 58"
Formato:
CD
2010
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Ecco una di quelle band difficili da catalogare su raccoglitori mentali o anche fisici: gli Speedjackers.
La band torna a poco più di un anno dal mini-disco di debutto “Secularization”. L'avevo ascoltato, “niente male!” pensai ma generalmente lascio in stand-by ogni mio giudizio fino all'arrivo di una seconda occasione discografica per poter al meglio giudicare sound, qualità ed professionalità del gruppo.
Qui abbiamo ora “Favourite Sons”, ultima fatica quindi del sestetto Punk 'n' Roll. Punk 'n' Roll già, ma andando più nel particolare notiamo dopo un ascolto -anche blando- che tutto l'album è disseminato di continue, incessanti evoluzioni sonore.
L'espressività degli Speedjackers non si discute, così come la buona qualità sonora e la produzione in generale.
L'inizio effettivamente lascia un po' disorientati perchè ci troviamo, come prima canzone (“Shake It”) una normalissima canzoncina rock 'n' roll che però trova le sue evoluzioni durante le tracce successive. Infatti già da “A Little Boom” in poi la band inizia davvero a dimostrare le proprie travolgenti potenzialità e il tutto si trasforma in evoluzioni che vanno a toccare sia il Punk che l'Hard Rock, aggiungerei anche un po' di Southern Rock in puro stile americano di un tempo.
E dopo tanti salti sonori di qua e di là la band si accinge a proporci l'ultima traccia, la title track del disco, lunga, psichedelica a tratti e l'unica veramente di assai ardua catalogazione, tant'è che moltissimi schemi sono stati rotti dai nostri. C'è un ritorno al'esser classici ma senza disdegnare una buona dose di energia.
Elementi negativi ce ne sono giusto un paio, come un paio sono le canzoni in italiano le quali riportano un po' troppo i nostri fuori dalla loro assidua sperimentazione e catapultandoli nel Punk Rock, per carità: grandi doti canore e testi costruiti bene ma avrei preferito che l'intero disco fosse cantato in inglese, considerato il fatto che il singer Kekko possiede un'ottima pronuncia e grande verve.
Elementi comunque sia discutibili e nemmeno troppo importanti al fine dell'album. Se i nostri continuano a sfornarci materiale simile sfido chiunque a fermare la loro ascesa nel rock! Buono!
Track by Track
- Shake It 60
- A Little Boom 70
- Recidivo 70
- The Kicker 80
- Wild Side 80
- Reborn 65
- I'm Not Superman 70
- No Heroes 50
- Non Saremo Qua 60
- Favourite Sons 75
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 75
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 70
- Tecnica: 70
Giudizio Finale
69Recensione di carnival creation pubblicata il --. Articolo letto 1528 volte.
Articoli Correlati
News
Recensioni
Interviste
Live Reports
- Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
- Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.