Spiritrow «The Signs» [2013]

Spiritrow «The Signs» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
11.07.2014

 

Visualizzazioni:
2339

 

Band:
Spiritrow
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Titolo:
The Signs

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Joe Robazza :: vocals, guitar
Matteo Fasan :: lead guitar
Gianluca Donato :: bass
Luca Favretto :: drums

 

Genere:
Thrash Metal

 

Durata:
40' 57"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
01.07.2013

 

Etichetta:
Fog Foundation
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Disco di debutto per gli Spiritrow, band groove metal pesantemente influenzata dai Soulfly e dai Sepultura, che arriva a un contratto con la Fo Foundation per questo “The signs”, che condensa 10 tracce per quasi 41 minuti di musica.
Una musica forse non male ma per certi versi parecchio acerba. In pratica, questo quartetto da Motta di Livenza riesce a comporre delle belle canzoni, compatte e potenti per quanto non molto originali, come la migliore del lotto “Inflictions”, “On time” e “The signs”, ma francamente per il resto non credo che gli Spiritrow siano già sufficientemente maturi stilisticamente per permettersi il full length, sia pure non lungo. E il perché è dato da particolari tutt’altro che trascurabili come il suono strano della batteria in netto contrasto con gli altri strumenti (sembra fatta in un altro studio, onestamente), ma soprattutto per pezzi di canzone o canzoni intere che sinceramente lasciano interdetti. Alcuni esempi sono dati dalla strana seconda parte di brani come “Spiritrow” o “Phenomena” o “Never abandon, never stop”, che cominciano tutte più o meno bene per poi terminare quasi alla buona, in una maniera rappezzata o comunque debole, che sembrano quasi evidenziare il problema a mantenere alta l’attenzione per l’intera canzone. E tutto questo saltando certi brani come “Said fuck”, non aggressiva, moscia nel ritornello e conclusione che per me è troppo simile alla conclusione di “Roots bloody roots” dei Sepultura, o peggio ancora come “The voice of nothing”, con un break a 2 minuti francamente pessimo e davvero scollegato nonché un banale riff acustico con voce parlata a seguire.
Insomma: un cd, questo “The signs”, che funziona a singhiozzo. A volte va bene, altre per niente, e comunque difetta endemicamente di originalità e c’è un comune senso di ordinarietà nell’ascolto di quest’album. Premio l’entusiasmo e do una sufficienza scarsa più che altro d’incoraggiamento a questi ragazzi, ma per il prossimo cd pretendo molto di più.

Track by Track
  1. Spiritrow 60
  2. Even stars cry 65
  3. Phenomena 60
  4. Said fuck 45
  5. The voice of nothing 45
  6. Never abandon, never stop 60
  7. Inflictions 70
  8. E.P.F. 60
  9. On time 65
  10. The signs 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 60
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
60

 

Recensione di Snarl pubblicata il 11.07.2014. Articolo letto 2339 volte.

 

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