Stigmhate «Zodacare Od Zodameranu» [2014]
Recensione
Il nuovo quasi illeggibile degli cd dei vicentini Stigmhate condensa ben 11 tracce più intro per quasi 49 minuti di un black metal parecchio potente e compatto, più facilmente inquadrabile nella scuola svedese che in quello norvegese, anche se di certo non ci troviamo di fronte a un clone della triade Marduk/Dark Funeral/Setherial: il sound infatti è chiaramente spiegato tra la terza e la quinta canzone compresa, dove un sound black metal svedese si alterna a parti più death metal, tipo The Legion per intenderci, fino a sconfinare in canzoni quasi più death metal come la settima. Altrove, come nell’opener “The third obsidian”, invece, è lo spettro atmosferico minaccioso dei Watain a comparire nelle canzoni, con alcuni stacchi più macabri e morbosi che fanno riprendere il fiato all’album di per sé tiratissimo.
Tuttavia, non tutto è perfetto in quest’album: a parte il dettaglio di “The third obsidian” che pur se bella non mi sembra adatta come opener in quanto in controtendenza al resto dell’album, la seconda parte dell’album, diciamo dall’ottava canzone in poi, si manifesta un po’ indecisa stilisticamente e meno a fuoco, come se la band cercasse di essere più eterogenea ma non sempre riuscendoci. È il caso della decima canzone, carina ma melodica, della nona, meno svedese e che sembra un po’ fuori contesto, e per sentire gli Stigmhate spaccare ancora occorre aspettare l’ultima traccia, effettivamente più evocativa e potente, che sembra un po’ ciò che altrove agli Stigmhate non riesce più di tanto.
Non sono tuttavia difetti gravi, e per quanto probabilmente bands paragonabili come ad esempio i Sacrilegious Impalement riescano a fare dischi più vari e che risalterebbero di più da live, gli Stigmhate neanche sono un gruppo buono solo a ricopiare alcuni luoghi comuni, anzi. Disco consigliabile agli amanti del Black Metal veloce, specialmente se con qualche influenza Death Metal, ed ovviamente anche a una fascia di amanti del Death Metal che non disdegna il black metal.
Track by Track
- Aetherion (Intro) S.V.
- The third obsidian 70
- Ave averno in genesi nema 75
- Mistress of bone’s mounds 75
- Pleroma apocrifa mistica 75
- Adamas ater 65
- The templethoth 75
- Radiant darkness 65
- May the cursing be 70
- Feralis exercitus 70
- XV 65
- Abraxas (Bonus Track) 75
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 75
- Qualità Artwork: 75
- Originalità: 70
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
72Recensione di Snarl pubblicata il 27.01.2015. Articolo letto 2224 volte.
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