Stormlord «The Gorgon Cult» [2004]
Stormlord
Titolo:
The Gorgon Cult
Nazione:
Italia
Formazione:
Cristiano [Vox]
Francesco [Bass]
Pierangelo [Guitars]
Gianpaolo [Guitars]
Simone [Keyboards]
David [Drums]
Genere:
Durata:
Formato:
2004
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Reputo sia piuttosto inutile stare a ricordare in questa sede tutte le tappe di uno dei gruppi symphonic-black più longevi e prolifici nell'italico suolo.
La band, capeggiata da Cristiano Borchi, esiste dal 1991 ed ha inanellato una serie impressionanti di release tra cui demo, compilations e dischi ufficiali.
Direi di passare direttamente all'ascolto di questo CD, che si presenta subito bene in virtù di un buon artwork che correda il dischetto.
Una brevissima intro porta direttamente alla tiratissima "Dance Of Hecate", un up-tempo con ottimo lavoro di tastiere e di doppia cassa, dove si erge lo screaming di Cristiano.
Davvero interessanti le melodie create da una tastiera molto evocativa e dalle chitarre, quando queste non seguono all'unisono le ritmiche forsennate della batteria, per un brano che è sospeso tra i Dimmu Borgir e certi Cradle of Filth. Davvero un buon inizio!!!
Un breve dialogo di film (che non ho riconosciuto) apre la strada per "Wurdulak", un brano dalla velocità media più bassa rispetto al precedente, giocato su atmosfere ed intrecci chitarristici che potrebbero ricordare (anche se molto lontanamente) certo materiale degli Iron Maiden.
La successiva "Under The Boards (165 M.A.)" è già conosciuta ai più, in quanto è la song utilizzata per il truculentissimo (ed elaboratissimo) video-clip promozionale, peraltro gratuitamente reperibile nel sito web ufficiale del gruppo. L'atmosfera di tastiera si scontra con il riff tiratissimo delle chitarre e dal drumming assassino, prima di sfociare in un riff stoppatissimo con tappeto di pianoforte che crea un'atmosfera decisamente interessante prima di sfociare in un riff sostenuto da un ritmo grind. Molto buona la costruzione melodica del break centrale e quella del riff melodico in chiusura.
"Oath Of The Legion" si apre con un riff molto epico e dal sapore da film con scenario orientale. Il ritmo medio è elevato senza risultare velocissimo e la melodia del cantato risulta piuttosto interessante. Particolare interessante (anche se non so quanto potrà essere apprezzato dai più) la presenza di una piccola sezione di cantato in stile opera/lirica.
Segue a ruota la title-track, che inizia con un breve giro di pianoforte, seguito da un ritmo di batteria molto soft, quindi entrano le chitarre a disegnare una interessante melodia, anche piuttosta tetra. La song si dipana in un mezzo tempo molto pieno e con un discreto lavoro delle tastiere. Bello lo stacco centrale con chitarre arpeggiate e voce recitata (che ricorda vagamente Marilyn Manson).
"Memories...." è la traccia successiva ed è uno strumentale. Ha un incipit veramente particolare prima giocato su atmosfere sognanti, poi su di un riff di chitarra piuttosto serrato anche se non propriamente veloce. La song continua poi con una parte atmosferica piuttosto particolare, dal sentore quasi operistico, che poi esplode in un bel riffone delle chitarre distorte.
Segue questo intermezzo musicale la ritmata ed andate "Medusa's Coil", che è un pezzo più che discreto se non fosse (a mio parere) un po' ripetitiva la parte delle tastiere, che in questa song (ripeto, di per sé buona) sembrano un po' a corto di fantasia.
Arriviamo quindi alla cover presente nel CD: la mitica "Moonchild" degli Iron Maiden estratta da quella perla di "7th Son..". Da subito la rendering della band capitolina risulta ipervitaminizzato rispetto all'originale, ma i nostri riescono nell'impresa (non facile) di adattare una song al proprio stile senza snaturarla! Divertente!!!
Il disco si conclude con "Nightbreed" introdotta da una sorta di carillon che genera da subito un'atmosfera inquietante, sferzata dal ritmo grind della bordata iniziale piazzata dal combo. Il brano si stempera in un mezzo tempo andante sostenuto, come sempre, da un ottimo drumming.
Il CD contiene anche una sezione multimediale (strutturata come fosse un sito internet) contenente tra l'altro il video promozionale di "I am a Legend" (estratto del precedente CD) nonché 10 canzoni in formato MP3 dei gruppi paralleli dei componenti degli Stormlord.
Indubbiamente quello che ho appena potuto ascoltare è davvero un buon disco di black sinfonico il quale, pur muovendosi lungo coordinate stilistiche ben precise, presenta degli inserti interessanti e sufficientemente personali.
Non ci troviamo di fronte ai soliti cloni di Cradle of Filth o Dimmu Borgir, ma un'ottima band temprata da anni di dura gavetta e con strumentisti di prim'ordine.
La produzione è cristallina e potente e l'unico appunto che mi sento di muovere al gruppo risiede nell'eccessiva presenza delle tastiere nel buon amalgama sonoro. Tastiere che, peraltro, risultano un po' stantie nei suoni proposti..... magari un minimo di ricerca sonora in più (o un volume leggermente più basso in fase di mixing) avrebbero reso questo ottimo CD praticamente perfetto.
Ad ogni modo, consiglio caldamente questo disco ai lettori di MetalWave ed ai metallari tutti.
Track by Track
- The Torchbearer 70
- Dance Of Hecate 85
- Wurdulak 75
- Under The Boards (165 M.A.) 85
- Oath Of The Legion 75
- The Gorgon Cult 75
- Memories Of Lemuria 80
- Medusa's Coil 70
- Moonchild (Iron Maiden cover) 80
- Nightbreed 75
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 80
- Qualità Artwork: 80
- Originalità: 75
- Tecnica: 80
Giudizio Finale
78Recensione di Alcio pubblicata il --. Articolo letto 4107 volte.
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