Sulphur Seas «Suzanne» [2018]
Sulphur Seas
Titolo:
Suzanne
Nazione:
Spagna
Formazione:
A. :: Guitars
J. :: Vocals
AGS :: Drums
PSM :: Bass
Genere:
Black Metal / Death Metal
Durata:
38' 38"
Formato:
CD
03.01.2018
Etichetta:
Autoproduzione
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Devo ammetterlo: i Madrileni Sulphur Seas (nonostante dei testi e dei titoli in francese) non sono partiti per me con la migliore delle aspettative. A parte infatti una copertina decisamente normale e poco significativa, erano qualche titolo delle canzoni e quello dell’album a non convincermi e a farmi pensare che questo sia un altro album di cosiddetto “Hipster Black Metal”, cioè qualcosa che musicalmente è una cosa, ma tematicamente è lontano anni luce. E invece l’ascolto di questi 38 minuti e mezzo di musica ti stupiscono alla grande per la grande competenza di questo trio spagnolo.
È infatti una passione per le disarmonie e per le atmosfere grigie e nefande a rendere grande quest’album, in pieno stile francese, neanche a dirlo. Lo si evince dall’opener “Déluge” ben presto, dove un riff compatto evolve a metà canzone in dei riffs più disarmonici ma non lenti, che ammantano questo brano di un’aura macabra e apprensiva. Questo si rivelerà essere da qui in poi un vero trademark per il disco, che viene riproposto in tutti i brani con risultati eccellenti e che (a differenza di altre bands) suona perfettamente integrato in un contesto violento musicalmente e mai a sé stante, con dei risultati che vanno ad eccellere nella visionaria “Comme un clope...” o nella sinistra “Le soir”, che sembra rifarsi agli ultimi Merrimack nonché a certe cose dei VI, per non parlare della title track, più violenta e meno disarmonica nonché con un effetto onirico che dona un netto sound old school. Questo è “Suzanne”: un album avantgarde ma non certo post (al massimo lo è di rimando) macabro e sinistro ma anche dotato di un buon impatto. Va anche detto che comunque ci sono alcuni margini di miglioramento, a partire da una qualità sonora sicuramente nebbiosa e grigia, ma direi anche fin troppo liscia, più adatta per un disco Post, dove gli strumenti vengono smussati troppo e per questo i brani risultano meno taglienti di ciò che potrebbero e dovrebbero essere. Inoltre, a volte serve più pazzia sonora: le atmosfere grigie e torve infatti rendono alla grande e progrediscono molto bene, ma a volte si sente il bisogno di far scaricare questa adrenalina in una maniera migliore, come nella parte finale della pur buona terza canzone. In altre parole, gli arpeggi vanno bene, i riffs possono essere più affilati.
In conclusione: nonostante alcune imperfezioni, “Suzanne” dei Sulphur Seas è davvero un disco che mi ha stupito. È un disco che riesce dove molti wannabes delle disarmonie toppano e dove si riesce a sentire la malvagità sotto forma di arpeggi senza finire in lungaggini soporifere. Disco consigliabilissimo per gli amanti del Black Metal francese e in particolare di sonorità tipo Merrimack, VI o anche certi Deathspell Omega. E pensare che è pure in download gratuito presso il loro bandcamp… wow!
Track by Track
- Déluge 80
- L'épave 75
- Comme une clope dans un cendar 75
- Le soir 80
- Interlude - Intermezzo S.V.
- L'amer 70
- Suzanne 80
- _ 80
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 85
- Tecnica: 80
Giudizio Finale
77Recensione di Snarl pubblicata il 27.02.2018. Articolo letto 1752 volte.
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