Sunpocrisy «Samaroid Dioramas» [2012]

Sunpocrisy «Samaroid Dioramas» | MetalWave.it Recensioni Autore:
carnival creation »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
2465

 

Band:
Sunpocrisy
[MetalWave] Invia una email a Sunpocrisy [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Sunpocrisy [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Sunpocrisy

 

Titolo:
Samaroid Dioramas

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Jonathan Panada :: Guitar, Vocals
Marco Tabacchini :: Guitars, Noises
Matteo Bonera :: Guitars, Effects
Gabriele Zampieri :: Bass, Vocals
Stefano Gritti :: Synth
Carlo Giulini :: Drums

 

Genere:

 

Durata:
54' 8"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2012

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Sarà che quel triangolo piazzato nel mezzo della copertina mi aveva ricordato qualcosa che amo con tutto me stesso e che mi aveva particolarmente spirato per cui, dopo aver ascoltato, in religioso silenzio questo disco scrivo semplicemente: non avrebbe molto senso girarci troppo attorno; “Samaroid Dioramas” degli italianissimi Sunpocrisy è un autentico capolavoro. E’ un album che già dall’artwork curato nei mimini dettagli come ci hanno abituato i Tool ci introduce in un mondo che guarda sia alla sfera della meditazione, sia alla ricerca della perfezione come sound.
E’ una “spiritualità violenta” nel senso che il sestetto indaga veramente nel profondo dell’anima, in quell’abisso custodito dentro ognuno di noi, un abisso spaventosamente profondo e indescrivibilmente oscuro ma i Sunpocrisy non scavano con leggerezza, tutt’altro! Ci propongono un mix quasi paradossale di generi saggiamente mescolati l’un l’altro per un risultato più che soddisfacente.
Mi hanno ricordato band che praticamente non ci azzeccano nulla tra loro eppure i nostri hanno preso il meglio del meglio e l’hanno cucito perfettamente. Se io vi dicessi di accoppiare Meshuggah, Cult Of Luna, Tool, A Perfect Circle, The Ocean e di proiettare il figlio di tale amore verso un mondo molto simile al Progressive più moderno? Come la prendereste? Direi che principalmente ci rimarreste piuttosto confusi dalla proposta. E se continuassi dicendo che le liriche sono formidabili, profonde, riflessive e degne di essere pubblicate in un libro di poesie? Non potreste che avere curiosità di ascoltare questo disco, credetemi.
Le ovvietà su cui non mi soffermerò per non rovinarvi la sorpresa sono le seguenti: le suggestive melodie, i riff, profondi e perfetti, le ritmiche, precise e originali, i tanti bassi, i synth che riempiono senza esagerare e le voci, calde, personali, un po’ in growl e un po’ in un pulito in splendida forma. Completa il cerchio (anche se in questo caso sarebbe il triangolo la forma più adatta) una produzione che definire cristallina sarebbe riduttivo.
Ciò che mi ha lasciato sorpreso è il fatto che non c’è nessuna label con cui i Sunpocrisy (per ora) hanno stretto accordi. Chissà, forse non vogliono intromissioni di alcun tipo, in fondo li capisco: quando si partorisce qualcosa di così ambizioso e curato nei minimi particolari il timore che venga rovinato è grande.
Non posso fare altro che consigliarvi l’acquisto a scatola chiusa di questa meraviglia autoprodotta. E’ qualcosa di cui bisogna andar fieri.

Track by Track
  1. Apoptosis 85
  2. Apophenia 90
  3. Phi 90
  4. Vertex 85
  5. Trismegistus 85
  6. Samaroid 90
  7. Samaroid - Dioramas 85
  8. Dioramas 90
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 95
  • Qualità Artwork: 95
  • Originalità: 90
  • Tecnica: 95
Giudizio Finale
90

 

Recensione di carnival creation pubblicata il --. Articolo letto 2465 volte.

 

Articoli Correlati

Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
  • Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.