The Black Crown «Entropy» [2018]
The Black Crown
Titolo:
Entropy
Nazione:
Italia
Formazione:
Scott Haskitt :: Drums
Chris Guyatt :: Bass
Paolo Navarretta :: Vox, Guitar
Genere:
Heavy Rock
Durata:
45' 22"
Formato:
CD
21.12.2018
Etichetta:
Autoproduzione
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Il secondo album dei Sorrentini The Black Crown si chiama “Entropy” e non nasconde la sua passione per certe musiche dalle atmosfere fosche degli anni 90 di stampo americano tipo Tool e A Perfect Circle unito a un certo sound rock più moderno e tentazioni alla Soundgarden. I richiami in questo filone musicale dove i TBC cercano di trarre la propria nicchia compositiva sono infatti palesi, e con un risultato strumentalmente e formalmente ben eseguito e piacevole. Questo lo si nota sin dalla buona “Path” d’apertura, dove il mood è chiaramente quello degli A Perfect Circle, per poi spostarsi sui Tool in “Habit” e in sonorità più livide in “Furious”, fino a sfociare nella parte migliore dell’album, cioè quella verso la fine, dove il sound diventa più progressivo e sofisticato, con la bella “Fade”, che cresce in maniera lenta ma costante, o i positivi intrecci chitarristici di “Somewhere”, e lo è in quanto è anche la parte più personale, dove i The Black Crown lasciano un po’ da parte le proprie influenze e ci fanno sentire più cose proprie, risultando forse un po’ titubanti, ma anche con risultati più brillanti.
Sì perché l’unico probabile difetto di questo “Entropy” è proprio dato dal fatto che i TBC faticano ancra un po’ a suonare originali quando hanno chiaramente il potenziale per farlo, e rimangono così un po’ in questo limbo. A risentirne di più è la voce, che cerca di seguire la musica, ma non sempre convince a livello di efficacia delle linee vocali, che musicalmente suonano un po’ nella media nella prima parte dell’album, o che non fanno esplodere il brano nei chorus. Questo penalizza un po’ i The Black Crown specialmente quando cerca di usare la carta della melodia del pianoforte, come nella altrimenti buona “Seeking”. Insomma: “Entropy” è un disco a due facce. È una band che vuole volare, ma che viene ancora un po’ zavorrata dalle proprie influenze, e che ne rimane un po’ schiava, con il potenziale e la personalità ridimensionati. Anche così, tuttavia, i The Black Crown riescono a donarci un disco che comunque farà la felicità degli amanti di queste sonorità, ed è proprio a loro che questo disco è consigliato.
Track by Track
- Venus - Intro S.V.
- Path 70
- Furious 70
- Cage 70
- Habit 75
- Seeking 65
- Turnaround 70
- Consequences 65
- Somewhere 75
- Fade 80
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 65
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
71Recensione di Snarl pubblicata il 22.04.2019. Articolo letto 1898 volte.
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