The Doomsayer «Fire.Everywhere» [2013]

The Doomsayer «Fire.everywhere» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Jezebel »

 

Recensione Pubblicata il:
12.12.2013

 

Visualizzazioni:
2117

 

Band:
The Doomsayer
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Titolo:
Fire.Everywhere

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Stefano "Vlad" Ghersi - Vocals
Andrea Bailo - Vocals/Guitar
Flavio Magnaldi - Bass
Stefano Ghigliano - Drums

 

Genere:
Hardcore

 

Durata:
24' 59"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
28.10.2013

 

Etichetta:
Candlelight Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
PR Lodge Music Promotion
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Recensione

Quella dei The Doomsayer è una storia di rinascita. Sorti dalle ceneri degli Stigma, la band ha saputo reinventarsi e mettere a frutto il bagaglio sonoro maturato in oltre dieci anni di carriera per produrre “Fire.Everywhere.”, album di debutto e nuovo inizio. La nuova linea sonora ha molto a che fare con il metal/hardcore contemporaneo, ma ad una analisi più approfondita questo risulta supportato da influenze che ci riportano a un certo tipo di hardcore old school. I brani di questo album sono composti con attenzione ai giochi di equilibrio che vanno ad alimentare uno stile prodotto da elementi incastonati, da serialità collaudate e funzionanti. Il patto di ferro tra la base ritmica marcata, partecipe e tridimensionale e i riff chitarristici congruenti e multilaterali dà stabilità al sound, anche nei momenti di breakdown e cambio di marcia. Le vocals non sono né semplicemente aggiunte alla base né invasive, ma assimilate, parti indelebili e virulente di un discorso che propone alternative all’ormai obsoleto binomio scream/clean. La melodia non è certo disprezzata dai quattro ragazzi piemontesi, essa rimane però sullo sfondo, impregnando le strutture in modo quieto, una eco, la luce fissa di un faro lontano mentre impazza la burrasca di chitarre strepitanti, ritmi implacabili e sentimenti vividi espressi dalle vocals. L’intro strumentale “Tides” anticipa le atmosfere di “15.05.11”, brano multistrato dai riff operosi e auto-generanti, con diversi cambi di tempo e intermezzi clean che emergono dal vortice di scream/growl. In “I am history” i riff girano intorno ad un tema principale, giocando con i ritmi, accordandosi con un doppio pedale chirurgico e con lo scream/growl inflessibile. Dopo “Revolt.”, annuncio di guerra, con “Fire.Everywhere.” inizia la battaglia vera e propria, in un brano che non lascia scampo, vista la tracimazione di grosse quantità di riff e scale stoppate, distensioni violente degli accordi e scream esponenziale. “Echos”, dall’intro melanconico, è un bastimento pieno di cariche metalliche che viaggia pesante e cadenzato, infestato dallo spettro di vocals deformate. In “The eternal self” c’è una maggiore consapevolezza e il suono si orienta verso una riduzione della pressione con linee sciolte e sobrie. “Diamonds” chiude l’album e solleva onde sonore ampie e lunghe, che si infrangono contro i grumi di ombre con combinazioni di accordi più luminosi, che rendono le vocals furibonde ancora più vivide. I The Doomsayer hanno imparato i meccanismi e i segreti del metalcore e per non rimanere soffocati dalle sue regole puntano su un sound alla loro portata, intriso di idee chiare e nette. Con questo album i The Doomsayer si confrontano con i mostri sacri del genere e propongono un sound che intende tenere testa (e sfidare) alla scena metal/hardcore internazionale.

Track by Track
  1. Tides 75
  2. 15.05.11 80
  3. I am history 80
  4. Revolt. S.V.
  5. Fire.Everywhere. 80
  6. Echoes 75
  7. The eternal self 80
  8. Diamonds 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
78

 

Recensione di Jezebel pubblicata il 12.12.2013. Articolo letto 2117 volte.

 

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