The Magik Way «Materia Occulta 1997-1999» [2013]

The Magik Way «Materia Occulta 1997-1999» | MetalWave.it Recensioni Autore:
June »

 

Recensione Pubblicata il:
04.02.2013

 

Visualizzazioni:
2155

 

Band:
The Magik Way
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Titolo:
Materia Occulta 1997-1999

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Nequam: vocals, keyboards, guitars, percussion
Diabolical Obsession: bass, textures, background vocals
Old Necromancer: guitars, noises, background vocals
Azach: drums and percussions, background vocals
Berkana: female vocals

 

Genere:
Ritualist Occult Music

 

Durata:
1h 20' 59"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
14.01.2013

 

Etichetta:
Sad Sun Music
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Club Inferno
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Recensione

Che i Mortuay Drape fossero una band sopra le righe si era capito, da decenni cavalcano un genere oggi sicuramente sdoganato, ma in passato abbastanza duro, anche solo per le tematiche e l'iconografia. I loro album sono puro culto, e menti così perverse (basti pensare alle copertine censurate di alcune loro uscite) non potevano creare, per di più tramite un progetto parallelo, della musica di facile accesso; e questo disco, che raccoglie tracce registrate in due sessioni, nel 1997 e nel 1999, è destinato a rimanere ascoltato da pochi. Se non per altro perché viene pubblicato con ben tredici anni di ritardo, e come dicevo è comunque una raccolta di brani particolari, non certo immediati.
Ottimo per serate di svago con gli amici riunti per evocare il male, e anche come azione disturbante pre-suicidio si tratta di un album che ha nelle prime quattro tracce (sotto il nome di “The Magik Way”) un metal caotico e ripetitivo, ancora vicino al black per quanto riguarda chitarre, tastiere e voce, oppure a certe cose dei Celtic Frost, corrotto da declamazioni folli, momenti di ambient e rumore.
Il resto, ben quattordici tracce (a nome “Cosmocaos”), rappresenta un pasto indigeribile di una sorta di new age rituale, infacita di rumorismi, chiassose orchestrazioni, concitate voci narranti, voci femminili che cantano nenie psichedeliche; per certi versi mi ha ricordato alcune cose di Antonius Rex. E c'è davvero molto da ascoltare.
È quest'ultima parte che esce fuori da coro in maniera preponderante, piazzando l'intero lavoro ad un piano superiore nel momento in cui si pensa che, oggi, nel black metal, è pieno di gruppi che si convertono a una tipo di musica meno fisica e più concettuale, con forti richiami esoterici, atmosfere minacciose e stordenti; mentre quest'opera risale addirittura alla fine del millennio. Certo non è per tutti, ci vuole tempo e pazienza per goderne, perché più di qualche volta si ha l'impressione di stare nella mente di un folle, perdersi è facile e annoiarsi è questione di un attimo; provare per credere i due momenti più corposi “Lupenare” e “Mantramime”, oscure ed eclettiche al tempo stesso.

Track by Track
  1. The Doubt (Il Dubbio) 70
  2. The Dizziness (La Folgorazione) 70
  3. The Sacrifice (Il Sacrificio) 75
  4. The Knowledge (La Conoscenza) 70
  5. I Signori Del Caos 70
  6. La Maschera Di Pietra 65
  7. L'icona 60
  8. Gloria 70
  9. Lupenare (La Luna Crescente - Il Caotico Divenire) 65
  10. Le Prigioni Di Corda 65
  11. La Quiete 60
  12. Trasposizione 70
  13. Mantramime 75
  14. La Caduta 60
  15. Danza Degli Elementi 60
  16. Pianto Ed Estasi 60
  17. Il Tempo Si E Fermato 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
67

 

Recensione di June pubblicata il 04.02.2013. Articolo letto 2155 volte.

 

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