The Reptilian Session «The Reptilian Session» [2017]

The Reptilian Session «The Reptilian Session» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
14.01.2018

 

Visualizzazioni:
1513

 

Band:
The Reptilian Session
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Titolo:
The Reptilian Session

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
M Puliani :: Bass
C Usai :: Drums
T Aurizzi :: Guitars

 

Genere:
Black Metal

 

Durata:
32' 11"

 

Formato:
EP

 

Data di Uscita:
01.11.2017

 

Etichetta:
Dead Seed Productions
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

“The reptilian session” è un progetto presumibilmente parallelo tra membri ben noti del black metal e del thrash metal della Capitale con militanze tra gruppi quali Vesper, HI-GH e addirittura Fingernails, che nel 2015 se ne uscì con questo demo recentemente ristampato dalla Dead Seed Productions e consistente in 4 tracce più intro, outro ambient e una strana ma ingegnosa cover dei Bauhaus.
E l’ascolto di questa release si rivela abbastanza paragonabile al rifacimento della suddetta cover: il Black/Thrash proposto dai TRS è sofisticato, molto particolare, certamente ingegnoso all’ascolto, ma anche ostico e che rifugge costantemente gli stereotipi del genere per ricercare piuttosto costantemente la personalità tramite l’utilizzo di riffs inconsueti e arrangiamenti ipnotici, che rendono le canzoni sempre ammantate da un’aura strana in tutta la release e capaci di cambi di tempo e di umore strani, come nella opener “The feast of the reptiles”, dove un attacco diretto e abbastanza canonico viene fermato a metà canzone da una parte lenta decisamente più misterica, caratteristica che si accentua nell’atmosfera sempre sospesa di “The dungeon before the void”, sia che si vada veloce o che si vada piano, per un risultato che ho sentito raramente, come in certe cose degli Hellhammer. Solo “The black Exoplanet” mostra sonorità black/thrash leggermente più canoniche, ma anche dopo così pochi brani si percepisce chiaramente lo stile eccentrico dei The Reptilian Session, uno stile spigoloso e parecchio poco ortodosso, che mi ha stupito per come nonostante le variazioni sul tema riesce perfettamente a centrare l’obiettivo e ad evitare le ingenuità dei “wannabes” dell’originalità.
Un disco non certo per tutti, praticamente consigliato per lo più a chi ama il metal estremo più primordiale e meno definito, e magari anche a certi amanti dello Sludge può interessare, ma di certo non bisogna aspettarcisi affatto qualcosa di canonico o di facile all’ascolto. Davvero interessante.

Track by Track
  1. Dark matter of anti – universe (intro) S.V.
  2. The Feast Of The Reptiles 75
  3. The Dungeon Before The Void 80
  4. Cosmic Glorification Of Evil 75
  5. The black exoplanet 80
  6. The Dungeon Before The Void (Sirio Gry J 'March To Hell' edit) S.V.
  7. Double dare (Bauhaus cover) S.V.
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
78

 

Recensione di Snarl pubblicata il 14.01.2018. Articolo letto 1513 volte.

 

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