The Vourticous «2» [2022]
Recensione
I The Vourticous, band di cui si è già occupata questa webzine in occasione del debutto, rilascia oggi il proprio “2”, secondo lavoro, la cui caratteristica si contestualizza in un sound heavy rock decisamente caldo e diverso a quello di cui avevamo avuto modo di occuparci in occasione della prima uscita “Real And Pure”. Rispetto al precedente disco che si caratterizzava per un sound rock bluesy, oggi il combo sembra aver voluto azzardare il proprio cambio di direzione che in però, in definitiva, non ha poi così tanto mordente da offrire. I brani, strutturalmente ben disposti, dopo una serie di ascolti, non sembrano avere lo sprint che ci si aspetta da una band del genere; il caldo clean si propone in maniera assai coerente in ogni traccia ma questo a volte non basta. “Destroyer Of Worlds” che in sostanza è il brano d’apertura, si presenta abbastanza monotono e del tutto inadatto a mettersi in evidenza dinanzi alla propria platea a cagione della monotonia che lo caratterizza. Ma ancora in alcuni brani si ha quasi la sensazione di ascoltare qualcosa di già noto e rielaborato frettolosamente dalla band senza troppi compromessi, come nel caso della ballad “Like Snow In My Poket”; l’ascolto invece di “Alone At Midnight” procede con il proprio passo felpato attraverso un rock quasi più blues così richiamando stilisticamente il proprio debutto e facendosi questa volta apprezzare. Molto pacata in assetto synth e chitarra acustica è “Letter To My Father” un brano assai personalizzato e sentito intimamente dalla band presentandosi anch’esso come ballad; quanto a “Pizza And Blues” la banda sembra a modo suo di voler omaggiare la band di Ligabue con lo storico “Balliamo sul Mondo”, forse anche troppo al punto da coinvolgere sino ad un certo punto tolto ovviamente il ritornello. Il disco conclude con “The Vorticus Firepower” un brano hard rock molto soft ma che in definitiva piace per il proprio incisivo riff e per l’immancabile quanto caldo clean. Tirando le somme, il disco, come accennato, pur essendo dotato di buone idee, le stesse danno spesso l’idea di ristagnare e di non offrire quell’impennata a tutto gas che ci si potrebbe attendere da una band che ha intrapreso un cambio stilistico nel proprio credo.
Track by Track
- Destroyer Of Worlds 60
- You Say I Love You 65
- Hard Life Working Class Life 65
- Like Snow In My Pocket 60
- Alone At Midnight 70
- Letter To My Father 65
- Today I'm Jaded I Run Away 65
- Pizza And Blues 60
- Why Can't You Say It 65
- Firepower 70
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 65
- Originalità: 65
- Tecnica: 65
Giudizio Finale
65Recensione di Wolverine pubblicata il 16.10.2023. Articolo letto 549 volte.
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