The Way Of Purity «Equate» [2013]
Recensione
“Sole, Fuoco, Vento, Acqua, Terra, Demoni, Natura, Fasi Lunari, Anime dei Primi Umani e Malattie si uniranno per riequilibrare il mondo con un unico scopo: Animali e Natura governeranno nuovamente il pianeta con la loro integrità, la razza umana sarà brutalmente sterminata, le menzogne antropocentriche avranno fine e gli umani vedranno la terrificante immagine dell’ orrore che hanno inflitto agli animali per anni. L’ umanità è malata, contaminata dal peggior morbo chiamato Specismo”. Questa è una parte della nota introduttiva che si trova all’ interno del boocklet di “Equate” dei The Way Of Puriry, giovane band composta da cinque membri dal volto coperto dal passamontagna, in tenuta da attivisti dell’ ALF ed Elf (Animal Liberation Front ed Earth Liberation Front), dalle identità sconosciute, di cui non si sa nulla nemmeno la provenienza (come tutti gli attivisti) che possono essere definiti come il “braccio musicale” dell’ attivismo del Fronte di Liberazione Animale. I loro testi, il loro concept, il loro messaggio, la loro volontà è quella di diffondere, sostenere, portare avanti e fortificare l’ ideologia ed il credo di questo movimento mondiale, che si batte per la parità di tutti gli animali (anti- specismo), il non sfruttamento di questi e dell’ ambiente, il rispetto ed il riequilibrio ambientale; in più la band aggiunge un surplus parlando di rivincita animale e lo sterminio della razza umana da parte delle natura con il conseguente ripristino dell’ equilibrio tra flora e fauna. Oltre a queste messaggio si aggiunge e si mescola no altri concetti, filosofici, esoterici e religiosi dove il bene ed il male sono la stessa cosa, in un’ idea della Natura come un qualcosa di divino che condanna la malvagità dell’uomo prevedendone lo sterminio. Detto ciò è ora di parlare di musica. La band si definisce “Crosscore”, ovvero un mix di black, melodic death, deathcore, metalcore, gothic (anche se fra i generi d’ influenza vengono citati anche l’ hc old school di matrice americana e la new wave). Come avevo scritto all’ inizio la formazione è composta da cinque membri, di cui quattro hanno il volto coperto , mentre la cantante, Tiril Skadal (che prese il posto della precedente xBettyx nel 2011), è diventata l’ immagine della band. La sua voce è tutt’altro da quello che si può pensare immaginare vedendola: il suo growl è veramente massiccio! I pezzi a livello stilistico sono variegati, ci sono brani più tirati e metalcore, altri più black e altri dal tocco più melodico e gotico ma nel complesso dei suoi quasi 38 minuti, Equate è continuo e fedele a sé stesso. Nella terza traccia “Eleven” trova posto pe le linee vocali armoniche la cantante Giulia Stefani dei Ravenscry, mentre nel settimo pezzo “The Might Fall” è presente un’ altra collaborazione di tutto rispetto con Damien della one- man- band black russa Stielas Stoihett. Troviamo poi verso la fine dell’ album, la cover dei grandissimi Interpol “ A Time To Be Small”, riconoscibile ma in stile TWOP. Il lavoro strumentale è notevole, chitarre imponenti, cambi di tempo continui e schizzofrenici dove l’ intrecci musicale si lega bene all’ alternarsi di growl e voce pulita. Equate è stato prodotto in Italia presso i MathLab Studios insieme a Jonathan Mazzeo e mixato nei Finnix Studios. Questo secondo full- leght (dopo il primo “Crossover” del 2010 e l’ ep “Biteback” del 2011) dimostra la notevole crescita compiuta dalla band, emergendo come un gruppo di spessore non solo musicale ma anche a livello concettuale (considerando poi che sono stati anche in tour con i Negura Bunget). “Gli animali quindi sono privi di ragione e di coscienza e non provano dolore; anche quando sembrano manifestare sofferenza, in realtà reagiscono meccanicamente ad una stimolazione materiale come quando toccando una molla dell'orologio le sue lancette si muovono” , questa è la teoria di Cartesio, che diede inizio all’ era ancora esistente della vivisezione animale per scopi “scientifici” (tema della canzone “Eternal Damnation to Renè Descartes” ed a me molto caro),quello per cui si batte questa band tramite la propria musica tanto da vederli come protagonisti nel cortometraggio diretto da Susy Medusa Gottardi. Difficile consigliare a tutti questa band, ma chi ascolta il genere e chi è pronto alla non- convenzionalità possono interessare sicuramente. “We are just a real and concrete message”. No compromise.
Track by Track
- Artwork Of Nature 75
- Death Abound Everywhere 70
- Eleven 65
- Eternal Damnation To René Descartes 70
- Keep Dreaming 70
- For All Who Thrive Unheard 70
- The Mighty Fall 75
- The Last Darkest Night 70
- A Time To Be So Small 70
- Lijti Crjsty 75
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 60
- Originalità: 65
- Tecnica: 70
Giudizio Finale
70Recensione di Absentia pubblicata il --. Articolo letto 1769 volte.
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