Ticinum «A' La Porta di Cént Tùr» [2023]
Ticinum
Titolo:
A' La Porta di Cént Tùr
Nazione:
Italia
Formazione:
Agilulf :: Bass
Manzullar :: Drums
Rattenkonig :: Guitars
Theeleb Corax :: Vocals
Genere:
Medieval Black Metal
Durata:
39' 55"
Formato:
CD
2023
Etichetta:
Autoproduzione
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Nonostante il nome della band che farebbe pensare a una provenienza svizzera, i Ticinum sono un quartetto da Pavia, e che con questo full length di quasi 40 minuti arrivano direttamente al debutto sulla lunga distanza, saltando la trafila dei demo. Una mossa rischiosa questa, poiché anche se i membri hanno comunque esperienza si rischia sempre di fare il passo più lungo della gamba e di fare un disco troppo immaturo.
Non è fortunatamente questo il caso di “A la port di cent tur”, che è un disco che cerca di avere una personalità sfumata, che parte da alcuni dettami del black metal, ma li alterna con un riffing molto metal classico (forse Iron Maiden?), aggiungendoci parti a volte più solenni e atmosferiche che guardano al pagan/folk ma non ci si avvicinano mai troppo, ad altre invece più imponenti e maestose. Il tutto condito da un riffing davvero ispirato, che non ha neanche molto bisogno di strumenti acustici per suonare selvatico eppure con un certo andamento sicuro. E tra questo crocevia di contaminazioni, non manca l’episodio più black metal di tutti, “Strali di nera saetta”, dove blast beats e riffs aperti stile Taake colpiscono bene l’obiettivo, anche se secondo me il brano migliore è dato da “Adalperga”, un brano che nella sua durata passa da parti di chitarra stile Dissection ad altre vagamente (ho detto VAGAMENTE) folk, per finire in una parte evocativa stile certi Nokturnal Mortum di “To the gates of blasphemous fire”.
Abbiamo scomodato nomi importanti per definire il songwriting del primo disco dei Ticinum, ma questo è ciò di cui questi ragazzi secondo me sono capaci. Semmai come miglioria aggiusterei il suono di chitarra per il futuro, ancora un po’ grezzo e non uscito molto bene, e forse aumentare le sovraincisioni di chitarra. Non che mi dispiaccia il sound con una sola chitarra, ma forse a volte il sound si può riempire di più, e consiglio anche di aumentare le influenze alla Dissection, dove i Ticinum eccellono. Questo è quanto. Se pensate che il black metal contaminato dall’atmosfera e da cose di stile più pagan che folk sia troppo moscio e astratto, il primo disco dei Ticinum vi farà ricredere.
Track by Track
- L'induinel - Intro S.V.
- Bargniff 75
- Il muto dall'accia al collo 80
- Mug'd'’oss darna' 80
- Adalperga 85
- Al pont dal siur di fiam 80
- Strali di nera saetta 85
- Scai al tron - Outro S.V.
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 75
- Qualità Artwork: 75
- Originalità: 85
- Tecnica: 80
Giudizio Finale
80Recensione di Snarl pubblicata il 09.09.2023. Articolo letto 812 volte.
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